Cassani: «Gli esperti di decoro urbano avevano lasciato Gallarate così nel 2015» 

GALLARATE – “Piazza Libertà senza panchine e un prato che sembrava un deserto. E’ questo il decoro urbano secondo i nuovi esperti del  centrosinistra che dopo aver amministrato per cinque anni e aver lasciato il centro storico in queste condizioni hanno pure da ridire?”. L’attacco social del sindaco Andrea Cassani (Lega) contro la sfidante Margherita Silvestrini (Pd) scatta nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 31 maggio, poco prima della consueta diretta settimanale con i propri follower su Instagram. Il primo cittadino ha pubblicato una foto che mostra piazza Libertà nel 2015, quando Gallarate era governata dalla giunta Guenzani, e come appare oggi dopo l’intervento di restyling dell’area accanto alla chiesetta di San Pietro. 

Decoro urbano e panchine

“Se ne sconsiglia la visione a un pubblico con scarsa attitudine a riconoscere i meriti”, commenta con sarcasmo sotto all’immagine il sindaco, invitando a trovare le differenze tra la foto scattata durante l’ultimo anno di amministrazione del centrosinistra e la foto scattata ora durante l’ultimo anno con il centrodestra alla guida della città. Cassani sottolinea gli interventi effettuati: la sistemazione della pavimentazione in porfido del centro; la pulizia e sistemazione della fontana di Piazza Libertà; la sistemazione dei giardinetti intorno alla chiesa di San Pietro con piantumazione di 8 lagerstroemia, manto erboso e 400 piante di berberis; il rifacimento dell’illuminazione pubblica con nuovi lampioni a Led; la sistemazione di comode panchine (“prima non presenti”). Un rimando, quest’ultima, alla polemica sorta dopo l’eliminazione della panchine da via Manzoni. 

La risposta del Pd

A stretto giro arriva la risposta del Pd tramite il segretario Davide Ferrari. Che scrive: “L’apparenza inganna, evitiamo di farci prendere per il didietro da questa vuota propaganda. Sopra, l’immagine di una città appena uscita dalla peggiore crisi economica mai verificatasi nell’arco di decenni. Una città governata da una amministrazione eletta col mandato di rimettere a posto i conti e ripianare i debiti: il lavoro sporco qualcuno lo doveva pur fare. Sotto, l’immagine di una città dove si è potuto mietere ciò che i predecessori avevano seminato. Sopra, una città governata da una amministrazione che ha riportato la legalità dopo anni di clientelismo e opacità. Sotto, la città dove il malaffare ha dilagato. La Gallarate della Mensa dei poveri“.

 

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