Elezioni a Cassano, ultimatum FdI al centrodestra: «Non accetteremo soluzioni raffazzonate»

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GALLARATE – Il tempo di indugiare è concluso. La spaccatura in Forza Italia a Cassano Magnago, che di fatto congela da settimane le trattative nel centrodestra alla ricerca di un candidato sindaco unitario, deve essere superata. Ne è convinto Giuseppe De Bernardi Martignoni, responsabile provinciale degli enti locali di Fratelli d’Italia, che lancia un ultimatum: «Questa situazione non può perdurare. Chiederò un tavolo provinciale la settimana prossima per chiudere». 

No a soluzioni raffazzonate    

Se a livello locale non si riesce a trovare una quadra, saranno dunque i livelli superiori a indicare la via. Perché il centrosinistra ha già annunciato il suo candidato e i civici di Progetto Cassano 2023, stufi di attendere, hanno deciso di correre in solitaria. Il centrodestra invece continua a girare a vuoto, paralizzato dai continui veti incrociati, con il rischio di trovarsi in zona Cesarini a scegliere soluzioni di ripiego. Un rischio che Fratelli d’Italia – e lo ripete invano da almeno due mesi – non vuole correre: «Il nostro Salvatore Marino e la sede hanno svolto un lavoro impeccabile in tutto questo tempo alla ricerca della unitarietà del centrodestra, ma non possiamo più restare inermi ad aspettare», dice Martignoni. «Se deve essere un tira e molla per poi arrivare a una soluzione raffazzonata a noi non sta affatto bene». 

Lo scenario 

Martignoni ribadisce che l’obiettivo resta «l’unitarietà del centrodestra», ma a questo punto non esclude nemmeno che si possano valutare «ipotesi alternative». La base, ribadisce, a Cassano sposa la continuità, ovvero continuare l’esperienza fatta insieme a Forza Italia negli ultimi dieci anni con Nicola Poliseno. Anche la Lega continua a ribadire la volontà di ricucire lo strappo e di rientrare in coalizione.  Sarebbe pronta persino a rinunciare alla candidatura del capogruppo Massimo Trevisol a favore di un civico (già individuato in un imprenditore cassanese) da sottoporre agli alleati come figura super partes. Il problema sta in Forza Italia, sempre più divisa in due tra i poliseniani che portano avanti il nome di Pietro Ottaviani e il gruppo centrista (che fa riferimento all’attuale vicesindaco Osvaldo Coghi) che dialoga in modo sempre più fitto con i leghisti non riconoscendo il ruolo di kingmaker che Poliseno sta provando a giocare. Il nodo da sciogliere, dunque, è in casa azzurra. «Ma Forza Italia – constata Martignoni – a livello provinciale non sta dando risposte. Agli alleati chiedo chiarezza, perché è arrivato il momento di chiudere».  

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