CASSANO MAGNAGO – Un furgone pieno di materiale da donare, undici volontari e gli strumenti utili per unirsi alle squadre che da giorni lavorano sul campo. Destinazione: Senigallia. La grave alluvione che la notte tra il 15 e il 16 settembre ha colpito le Marche – causando vittime, feriti e dispersi – non ha lasciato indifferente la provincia di Varese. Ecco perché un piccolo gruppo di amici su iniziativa di Alessandro Cammarata, dei Rosafanti Rugby di Cassano Magnago, e Yuri Chinetti, assessore alla Protezione Civile a Oggiona con Santo Stefano, ha deciso di imboccare l’autostrada e partire questa mattina, 24 settembre.
«Partiamo»
Le drammatiche immagini dei telegiornali hanno subito suscitato una domanda: «Cosa possiamo fare?» Un giro di telefonate, qualche proposta sul tavolo e in poche ore è arrivata la risposta: «Partiamo». Lo racconta al telefono Chinetti, mentre in sottofondo si sentono le voci dei compagni di viaggio che cominciano a scaricare i materiali dal furgone. Verranno donati alla Caritas di Senigallia.
Una squadra che non è nuova a questo tipo di spedizioni, già il terremoto del 2016 a Norcia è stata una meta purtroppo nota ai volontari del Gallaratese. Ma anche per la realizzazione delle visiere e mascherine durante il l’emergenza Covid.
La missione
Scaricato alla Caritas il materiale raccolto negli ultimi giorni da commercianti e cittadini (stivali, badili, tira acqua, secchi e prodotti per la pulizia e l’igiene), ora faranno affidamento a una cassanese che da anni vive nelle Marche, in provincia di Ancona. Il loro contatto li condurrà a Pianello di Ostra, un piccolo paese particolarmente colpito dall’alluvione.
«Vogliamo aiutare i privati che sono in difficoltà», spiega Chinetti. «Daremo una mano spalando, pulendo e in qualsiasi altro modo possiamo renderci utili». Braccia in più, a sostegno delle squadre e dei civili che stanno facendo fronte ai danni. Ma anche un’iniziativa che conferma come tutte le realtà, anche quelle piccole, possano offrire un grande contributo. «Speriamo di migliorare un po’ le cose».
