Migrazioni, al Teatro di Cassano Valcuvia doppio spettacolo con attori-testimoni

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CASSANO VALCUVIAAttori-testimoni provenienti da Costa d’Avorio, Senegal e Guinea porteranno in scena oggi, sabato 11 marzo, i loro vissuti in una serata dedicata alle migrazioni. L’iniziativa fa parte di Latitudini, stagione del Teatro Comunale di Cassano Valcuvia e Spazio Yak di Varese, una selezione di spettacoli a cura di Teatro Periferico e Karakorum Teatro con il coinvolgimento di altri sei Comuni dell’Alto Varesotto.
Dalle 21 sul palcoscenico cassanese si terranno due spettacoli tratti dalle storie e i racconti di Mamadou Diakité e Abdoulaye Ba, entrambi partiti dall’Africa, loro paese d’origine, per cercare libertà e riscatto sociale in Italia. L’apertura sarà affidata al monologo “Racconto personale” con Diakité, interprete e autore del testo insieme a Stefania Marrone della compagnia Bottega degli Apocrifi, in arrivo da Foggia. A seguire, un primo studio in forma di lettura scenica di “Abdolulaye e Mamadou non sono morti”, spettacolo tratto dal libro “In Inferna”(Sensibili Alle Foglie Editore) di Ba, menzione speciale bando Costruzioni Fantastiche.

In viaggio “senza motivo”

Mamadou si è messo in viaggio “senza motivo”: non c’era una guerra nel suo Paese, non era perseguitato, aveva addirittura da mangiare tutti i giorni, tre volte al giorno. Quella di Mamadou è una storia vera, sfrontata e arrogante, che racconta di un ragazzo che ha semplicemente pensato di avere diritto a un’occasione nella vita per inseguire un sogno. Una storia lunga, che attraversa il deserto e comincia con l’incontro con il trafficante più in gamba di tutta l’Africa: Sita la venditrice. Il progetto s’ispira a quello della Human Library nata in Danimarca, nella ferma convinzione che raccontarsi sia il modo migliore per avvicinarsi, anche e soprattutto in questo tempo che ci ha necessariamente richiesto una lontananza fisica.

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Ore angoscianti su una barca in mezzo al Mediterraneo

Anche il secondo racconto è ispirato all’esperienza migratoria di Ba, che lui stesso ha raccontato in “In Inferna” e oggi porterà in scena come lettura insieme a Siaka Conde e Dario Villa della compagnia Teatro Periferico. Abdoulaye passa ore angoscianti su una barca in mezzo al Mediterraneo in compagnia di suo padre. Ma il padre è presente solo nel delirio di Abdoulaye, infatti è morto quando lui aveva tredici anni. Ad accudirlo, in realtà, è il suo amico Mamadou. A un certo punto, Abdoulaye ha uno sprazzo di lucidità e si chiede se sia davvero suo padre a occuparsi di lui, o se non sia piuttosto uno spirito. Si domanda anche se non sia per caso già morto egli stesso e se, anziché trovarsi su una barca in mezzo al Mediterraneo, non sia già in viaggio verso il Paradiso, in compagnia della Morte. Dove sono ora infatti gli altri centoventotto disperati che erano saliti con lui?

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