Agesp, Farioli lancia l’allarme: «A rischio un patrimonio di Busto. Basta melina»

Gigi Farioli

BUSTO ARSIZIO – «Nubi preoccupanti» sulla galassia delle partecipate, l’appello dell’ex sindaco Gigi Farioli, capogruppo di Popolo, Riforme e Libertà: «Tema da affrontare con urgenza. Agesp è un patrimonio della città, non di un sindaco o di una maggioranza. E se il sindaco ai tempi del dibattito sulla cessione di Agesp Energia diceva “una cosa alla volta”, ora sono passati tre mesi e ancora prevalgono confusione e inerzia. Chi può batta un colpo, senza limitarsi a buttare in là la palla». Farioli pone l’accento in particolare su Agesp Attività Strumentali: «C’è il rischio di “non continuità aziendale”. Si agisca senza indugi».

«Nubi preoccupanti»

In due parole, basta “melina” su Agesp. Più che un invito è un grido d’allarme, quello che lancia Gigi Farioli. Accompagnato dall’ennesima – forse l’ultima – mano tesa («noi ci siamo e ci saremo») ad un’amministrazione comunale che finora ha sempre respinto in modo piccato ogni richiesta di chiarimento e ogni offerta di collaborazione: «Il patrimonio strategico del gruppo Agesp, e di tutta la galassia di partecipazioni di cui è fulcro, sta attraversando un periodo che necessità di scelte chiare, consapevoli e fondamentali. Molte e preoccupanti sono le nubi che incombono sul presente e il futuro delle società, ancor più alla luce delle nuove ed impellenti esigenze legislative, dello stato critico e deficitario dei bilanci di Agesp Strumentale e dell’ambizioso ma assai impegnativo piano di investimenti previsto da Neutalia».

Il caso Agesp Strumentale

Ma Farioli cita anche «il grido di allarme che giunge dalle relazioni e dagli interventi dei sindaci e delle società di revisione che suggeriscono urgenti interventi per evitare il rischio di “non continuità aziendale“, rischio che pare emergere con evidenza alla luce dei bilanci, delle perdite e del loro rapporto col capitale sociale, e dal contenuto di un memorandum con proposte per salvaguardare la gestione delle società a seguito di osservazioni del sindaco revisore e degli adempimenti normativi, oggetto di specifica assemblea». Il riferimento è alla situazione di Agesp Attività Strumentali. E non basta la «generica e quanto mai confusa delibera di indirizzo» appena approvata «per consentire, con variazione di bilancio di 70mila euro, l’affidamento ad un advisor esterno di una non meglio specificata ricognizione dei servizi, della congruità dei loro affidamenti in house, del rispetto delle nuove normative nazionali ed europee,”anche in previsione di uno scorporo con passaggio a società di primo livello di Agesp Attività Strumentali o ad una sua fusione con incorporazione nella casa madre“».

«L’interesse della città davanti alle beghe»

«La netta percezione, confermata dagli imbarazzati e imbarazzanti silenzi o, peggio, confusi distinguo da parte di consiglieri anche di maggioranza, dirigenti e/o amministratori delle società – conclude l’ex sindaco di Busto – è che si cerchi di guadagnare tempo, quasi ostaggio di questioni più rispondenti a lotte partitiche quando non personali, più attente ad ipotetici assetti di government e piccolo potere che al prevalente interesse aziendale e cittadino. Riteniamo che il tempo in questi momenti non sia una variabile indipendente. E abbiamo la più che consapevole preoccupazione che l’apparente incomunicabilità tra i diversi attori in gioco, il tentativo (colpevole) di buttare in là la palla, quando non di aperta e incomprensibile conflittualità tra società partecipata e casa madre, possano provocare gravi danni e costringere la società, il mondo delle partecipate e l’amministrazione ad una progressiva marginalizzazione rispetto alle scelte future di carattere sovracomunale, ambientale, finanziario e strategico».

busto arsizio farioli agesp – MALPENSA24