Castanese, Comuni e associazioni al lavoro contro il gioco d’azzardo patologico

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CASTANO PRIMO – Enti del terzo settore al lavoro con le amministrazioni comunali del Castanese per contrastare il gioco d’azzardo. L’ente capofila sul territorio del progetto sul gioco d’azzardo patologico (Gap) è La Grande Casa Scs, che in collaborazione con Albatros, Azienda Sociale e altre cooperative e associazioni locali sta progettando e realizzando una serie di iniziative, dalla sensibilizzazione sul fenomeno tramite banchetti nelle piazze alla formazione dei responsabili di vari enti.

Attenzione mirata sui centri anziani

«Un passo alla volta – spiegano i promotori delle iniziative – si mette sempre più in luce questo tema delicato. In particolare, una parte del progetto si concentra sui centri anziani, per incontrare e sostenere una delle fasce più a rischio. Il problema del gioco d’azzardo patologico non è da sottovalutare e i suoi effetti collaterali sono molteplici, non si tratta solo di un problema economico. Invitiamo tutti coloro che sono interessati all’argomento o desiderano maggiori informazioni a scriverci in privato: i invieremo tutti i contatti utili per avere informazioni e supporto».

Emergenza economica e sociale

Il gioco d’azzardo patologico rappresenta un’emergenza sociale ed economica, nonché una priorità della sanità pubblica, particolarmente rilevante sul territorio lombardo. Il piano d’azione, implementato da Ats Città Metropolitana di Milano in collaborazione con partner regionali e locali, prevede interventi di prevenzione del gioco nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle comunità locali. Sensibilizzazione, informazione e comunicazione sono le parole chiave che delineano questo progetto, che da anni ormai cresce sempre di più, in parallelo con i bisogni specifici.

La Lombardia risulta essere la regione con il maggior numero di apparecchi Slot e Vlt (Video lottery terminal) attivi rispetto al totale nazionale. Nel 2018 i giocatori della nostra regione hanno puntato 14,6 miliardi di euro (pari al 19% della raccolta nazionale) e hanno perso 3,3 miliardi (23% del volume di gioco). La raccolta regionale negli ultimi 10 anni è in lenta ma costante crescita.

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