Castellanza, scoppia il caso centrale: «Qui trema tutto. Anche i vetri». Ecco i video

CASTELLANZA – Tremano i vetri, doppi o tripli, delle finestre, vibrano le serrande dei box e le porte in ferro. Trema tutto. Anche la terra. «E se appoggi le mani sul terreno lo senti». Oltre al rumore, continuo, ossessivo. «Anche se negli ultimi mesi, in casa con le finestre chiuse, non lo si percepisce». Vibrazioni e rumore però hanno reso insonni le notti e con l’arrivo della bella stagione i cittadini sono di nuovo preoccupati, «perché con le finestre aperte per il caldo non ci sarà più alcuna barriera a isolarci».

Non si chiude occhio

Sono queste le testimonianza orali e video che un gruppo di residenti nella zona compresa tra le via Montello, Luigi Pomini e la statale del Sempione, riunitosi in un Comitato spontaneo ci consegnano per descrivere com’è la cambiata la loro vita da quando è entrata in funziona la centrale che produce energia. Nei giorni scorsi c’è già stato un presidio. è in corso una raccolta firme e la società che gestisce l’impianto, la Ime Power si è già sentire dicendosi pronta a querelare chi parla di sostanze inquinanti in atmosfera che non rientrano nel loro ciclo produttivo.

Ci sono però situazioni, al di là della questione sostanze, che però sono inconfutabili. Quali? «La prima – dicono – è che la nostra vita è cambiata da quanto è entrata in funzione la centrale, ovvero marzo 2023. E’ diventata impossibile per tutta l’estate scorsa, quando nel cuore della notte venivano letteralmente svegliati perché tremavano persino i letti, oltre al rumore». A onor del vero le cose sono andate migliorando, «anche se vibrazioni e rumore ci sono ancora. Con una differenza, a finestre chiuse si sono molto molto meno. Ma quest’estate?».

La centrale “sopra” il tunnel della Ferrovie Nord

Sono circa 200 le famiglie interessate, insomma mica pochi. E la centrale è stata installata nell’area ex Montedison, molto vicina anche alla linea ferroviaria delle Nord, praticamente “sopra” il tunnel che bypassa il Sempione, dove l’impianto è di facile individuazione per via delle torri che svettano.

Da quanto raccontano i cittadini alcuni interventi sono già stati fatti, Arpa ha già monitorato i parametri, «ma stiamo attendendo che vengano resi noti i risultati».

La società ha detto che tutto è in regola. I cittadini precisano «in deroga», nel senso che la centrale sarebbe stata autorizzata quando la variante del Pgt era in corso, ma non ancora approvata. Ciò significa che quella zona era ancora “catalogata” come produttiva, mentre ora è anche residenziale. Non solo, ma anche in Provincia il documento che avrebbe potuto essere discriminante, ovvero l’Autorizzazione Integrata Ambientale, non era aggiornato e da qui la deroga concessa». Su questo la gente chiede alle istituzioni di poter accogliere le loro istanze e di mettersi in campo per affrontare il problema.

«Noi così non possiamo pensare di andare avanti – dicono i cittadini – per questo chiediamo che l’impianto venga delocalizzato». Insomma, per Castellanza si prospetta un nuovo caso Elcon, dove da anni si batte un altro comitato. E, sarà un caso, ma l’anello di congiunzione tra tutte queste tematiche è l’area in questione, ovvero quella dell’ex Montendison.

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