Affaire Castellanza Servizi: l’ex direttrice “messa alla prova”. Processo sospeso

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CASTELLANZA – L’ex direttrice della farmacia comunale Sara Costigo, coinvolta nell’affaire Castellanza Servizi e Patrimonio, ha ottenuto la messa alla prova, come richiesto dal difensore Francesco Trotta. Lo ha stabilito nella mattinata di oggi, giovedì 3 giugno,  il Gup di Busto Arsizio Tiziana Landoni. Il giudice ha di fatto sospeso il processo per 12 mesi per poi verificare l’esito della Map nel corso dell’udienza già fissata al 14 luglio 2022.

Costigo molto provata

«La dottoressa Costingo, stremata dalla vicenda giudiziaria che la vede coinvolta e dalla ritenuta strumentalizzazione mediatica a fini politici della stessa, ha da tempo preso la decisione di non affrontare il processo penale, ricorrendo all’istituto della messa alla prova – commenta l’avvocato Trotta –  A tal fine, senza nulla riconoscere e per ottemperare a quanto richiesto dal codice per accedere all’istituto in parola, ha messo a disposizione di Csp una somma simbolica ritenuta congrua dal Giudice e significativamente inferiore rispetto a quanto richiesto dall’azienda. Restano le circostanze, rispetto alle quali hanno già riferito diverse dipendenti di Csp, che la dottoressa Costingo ha svolto in favore dell’ex datore di lavoro numerose ore di straordinario mai retribuite e che in azienda esisteva da anni una prassi interna di recupero di tali ore tramite riposo».

Processo sospeso per un anno

La vicenda Castellanza Servizi e Patrimonio era esplosa il 6 novembre 2019 con l’arresto dell’ex Dg Paolo Ramolini. L’inchiesta aveva coinvolto anche l’imprenditore legnanese Alberto Romanò. Ramolini era poi stato condannato in primo grado, a fronte di una richiesta dell’accusa di 3 anni e 6 mesi di pena, a 8 mesi e 200 euro di multa venendo assolto dal principale capo di imputazione: il peculato. Costigo era stata indagata accusata di aver indebitamente percepito una retribuzione per oltre 50 ore lavorative mai prestate (poiché assente all’estero o in altra provincia insieme al direttore generale). In sintesi, in base alla ricostruzione del pm Martina Melita, che aveva coordinato le indagini Costigo si era resa responsabile di “false timbrature” del cartellino risultando al lavoro quando invece si trovava altrove. Da oggi il giudice le ha concesso la messa alla prova sospendendo, di fatto, il giudizio. Il giudice del lavoro aveva invece, nel gennaio 2021, rigettato l’impugnazione del licenziamento da parte di Costigo dopo l’allontanamento da Castellanza Servizi e Patrimonio.
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