Cattaneo: «L’area dei moderati varesini può rinascere con un Pdl 2.0»

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Raffale Cattaneo, assessore regionale all’Ambiente, leader dell’area centrista in Lombardia e in provincia di Varese per Noi con l’Italia. Il mondo politico, nazionale e locale, pare una pentola in ebollizione. Che ne dice?
“Noi centristi e moderati ci stiamo tutti interrogando su questo successo travolgente della Lega, che qui da noi raccoglie anche il consenso che altrove è dei Cinque Stelle. Nel nostro territorio è un’onda elettorale ancora più impetuosa”.

Un’onda che rischia di travolgervi tutti.
“Che rischia di unificare tutta la rappresentanza del centrodestra tradizionale attorno alle proposte salviniane”.

Questo non vi entusiasma, supponiamo.
“Certamente uomini come me, che pure collaborano da anni con la Lega e che hanno stima personale verso molti esponenti del partito di Salvini, uomini che però non sono mai stati leghisti, non possono guardare a questa prospettiva con entusiasmo. Ma ritengo che anche le teste pensanti della Lega dovrebbero porsi qualche domanda”.

Cattaneo, in che senso?
“La forza del centrodestra è sempre stata quella di mettere insieme realtà e sensibilità diverse, che convivevano ma non si annullavano. Queste diversità, tenute assieme da Silvio Berlusconi e da altri leader, rafforzavano un’area politica nella quale si riconosceva un’ampia percentuale di elettorato”.

Intanto, Salvini domina.
“Il cammino di Matteo Salvini è trionfale, ma è è lecito domandarsi se lo sarà per sempre”.

Assessore, che cosa fa, gufa?
“Ma no, ci mancherebbe. L’elettorato ha però dimostrato una grande volubilità. Pensiamo a Renzi, sembrava destinato a durare per decenni, invece proprio gli elettori l’hanno messo in un angolo”.

Renzi ha commesso molti errori, non è detto che Salvini lo imiti. Non le pare?
“Fuor di dubbio, ma, attenti, governare è più difficile che fare opposizione. Bisogna decidere, e non tutte le decisioni raccolgono consenso unanime. Oggi Salvini in primis è chiamato a governare, per di più accanto a un alleato che non è un alleato tradizionale, che è portatore di valori e contenuti su molti temi alternativi alla Lega. Ergo, anche i leghisti dovranno fare i conti con le contraddizioni e le fatiche del governare”.

Esiste il pericolo che l’alleanza giallo/verde abbia ripercussioni sul governo della Lombardia?
“Fino ad oggi non ne ha avute. Il modello regge e con buoni risultati. Nessuno a Palazzo Lombardia ha interesse a far saltare il banco, nessuno se non i Cinque Stelle”.

Che cosa potrebbe accadere?
“Le uniche difficoltà per il centrodestra in Regione potrebbero derivare da scelte romane in forte contraddizione con il nostro programma amministrativo. Mi auguro che la saggezza politica dei suoi leader eviti alla Lega di cadere nei tranelli che i pentastellati proveranno di sicuro a tenderle”.

C’è un modo per rigenerare e ricompattare l’area dei moderati?
“Certo, passa dalla proposta di un Pdl 2.0. In altre parole, bisogna essere capaci di mettere assieme attorno a Forza Italia sia i centristi, sia la destra tradizionale, sia i gruppi civici. Questo riequlibrerebbe i rapporti dentro la coalizione e sarebbe una proposta affidabile per l’elettorato”.

Fra meno di un anno si vota per le Europee.
“Sì, ma anche per una novantina di Comuni del Varesotto. Un bel banco di prova per l’area liberal popolare che si riconosce nel Ppe. Credo che Forza Italia, centristi, Udc, destra tradizionale, civici si debbano ritrovare in una proposta comune. Il fatto che alle Europee ci sarà il Ppe come casa comune faciliterà questo percorso. Che a livello locale abbiamo già intrapreso”.

Anche in funzione del rinnovo dell’esecutivo di Villa Recalcati in autunno?
“Saranno, è vero, elezioni di secondo livello, ma saranno pur sempre l’occasione per non disperdere il patrimonio di valori e di contenuti che ci accomuna”.

Il pericolo è che all’elettorato non arrivi il messaggio.
“Una volta la gente votava per appartenenza ideale, oggi vota come reazione di pancia, le scelte non sono più mediate. Un elettorato che cambia velocemente posizione è più difficile da intercettare per chi fa una proposta che invita a riflettere. Questo, ritengo, è il problema, su cui dobbiamo ragionare noi moderati e che ci preoccupa”.

Catteneo pdl centristi – MALPENSA24