Cavaria, Zeni e la Lega raccontano i retroscena dopo la cacciata di Ciconte

CAVARIA CON PREMEZZO – «Sono intervenuto, con l’agente di polizia locale, perché l’attacco è stato tale da innervosire l’assessore». Il sindaco Franco Zeni torna sullo scontro che ha coinvolto anche l’ex vicesindaco Lucia Ciconte e l’esponente della giunta Nicola Martino. Al termine dell’ultimo consiglio comunale di Cavaria con Premezzo è scoppiato il caos, tanto che i rapporti tra l’esecutivo e Ciconte – alla quale sono state revocate nomina e deleghe – si è concluso a suon insulti da una parte e dall’altra.

L’intervento del sindaco

Il primo cittadino racconta il motivo per cui non ha potuto rimanere a guardare, mentre l’assessore e Ciconte davano sfogo alle tensioni accumulate durante la seduta. «Sono intervenuto, assieme all’agente di polizia locale, in quanto l’attacco fatto dalla signora Ciconte – che a fine consiglio si è alzata dal banco dopo il termine della seduta e si è diretta con fare alterato verso il pubblico e, in particolare, verso i parenti dell’assessore Martino presenti in aula – è stato tale da innervosire l’assessore», dice Zeni. «Quindi sono intervenuto a trattenerlo assieme all’agente in posto che si occupava di calmare gli animi». Durante l’acceso scontro, sono volati paroloni («Sei una bugiarda», ha scandito il sindaco). Ora la precisazione: «Non riguarda gli eventi del consiglio, bensì era in risposta alla frase della Ciconte alla famiglia Martino: “Siete venuti voi a casa mia (famiglia Martino) per chiedermi di entrare in lista”. Completamente falso». E aggiunge: «La possibilità di far parte del gruppo era stata data solo da me, senza alcuna interferenza di Martino (che tra l’altro aveva dubbi sulla sua entrata in lista). Dopo ciò, la Ciconte si è proposta a patto che fosse nominata vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici. La mia risposta fu: “Vedremo le preferenze”».

«Provocatorio, demagogico, irrispettoso»

Nel frattempo, anche la segreteria locale della Lega – sezione Valle del Boia – insieme al referente Mario Cervini prende posizione in difesa del sindaco. «Non possiamo tollerare un atteggiamento provocatorio, demagogico e irrispettoso verso il gruppo di lavoro che ha dato fiducia a Ciconte in questo mandato elettorale», si legge in una nota. «Riteniamo doveroso sottolineare che le accuse a Zeni e a tutta la maggioranza Lega siano completamente infondate». Per il Carroccio, Ciconte «non può più essere vicesindaco perché ha violato il patto di collaborazione stretto con tutto il gruppo. Non vogliamo dare voce agli attacchi verbali e pretestuosi che ha lanciato a tutta la maggioranza in seduta consiliare, perché il Consiglio Comunale non è la sede preposta alla calunnie e alle diffamazioni, ma riteniamo doveroso puntualizzare le risposte». Come si legge nello stralcio sotto:

LUCIA CICONTE sostiene negligenze nel passaggio di informazioni, soprattutto dagli uffici tecnici che fanno a capo al Suo assessorato.

Come può il Sindaco e la giunta estraniarla dagli impieghi e dai documenti di cui lei stessa ha le chiavi direzionali? Forse la distrazione e la poca presenza in aula, nelle commissioni e nei tavoli di lavoro le hanno fanno perdere qualche pezzo. E si è trovata in difetto attaccando senza logica alcuna ogni persona che opera in Comune. Senza fare distinzione.

Questo lo sosteniamo a gran voce perché abbiamo piena fiducia e riconoscenza del lavoro che tutti gli impiegati comunali hanno svolto in questo quinquennio.

LUCIA CICONTE ha violato qualsiasi patto di fiducia con tutta la maggioranza e ha avuto la sola ragione nel sedersi in seduta consiliare vicino al banco dell’opposizione.

Non ha avuto attenzione al lavoro che abbiamo portato avanti, in un contesto di difficoltà economica, dove l’assessore NICOLA MARTINO ha puntualizzato, senza giri di parole, che, nonostante le ristrettezze di bilancio, abbiamo ancora spazio per investimenti nel sociale, nell’ambiente e nel sostegno alle attività produttive.

Dati che l’EX assessore LUCIA CICONTE ha condiviso probabilmente solo in modo formale in passato senza comprenderne l’importanza, tantè che l’incoerenza l’ha fatta da padrona votando contrario in consiglio a punti votati a favore in giunta  PRIMA CHE LE DELEGHE FOSSERO RITIRATE. Perchè ha preferito votare contro a tutto, anche contro a tutto ciò che lei stessa ha portato avanti e nella maggior parte mai portati a termine dalla stessa in questi anni di servizio. Senza distinzione alcuna.

L’auspicio per il futuro è che il meritato riposo dalle deleghe e dalle commissioni che avrebbe dovuto presiedere (durante l’iter del PGT non ha indetto nessuna commissione  consigliare : “Territorio e ambiente” di cui è presidente ed ancor peggio non ha presenziato al consiglio del 31/07/2023 ove vi era l’adozione del PGT senza neppure inviare una nota allegata, prassi usata più e più volte anche per le sedute di giunta quando si trattavano argomenti facenti parte del suo assessorato) le lascino il tempo di guardare ed approfondire le carte. Vista la farraginosità delle sue accuse.

Infine due considerazioni che ci vengono dopo aver assistito al Consiglio Comunale:

  1. come può un assessore ai lavori pubblici non conoscere neppure il minimale del codice degli appalti? Nello specifico di ieri sera, a riguardo della costruzione mensa, la Ciconte dichiara che il sindaco suddivide “artificiosamente in 2 lotti” affermando così di essere all’oscuro totale del D.Lgs 31/03/2023 che all’art. 58 comma uno recita: Suddivisione in lotti-Per garantire l’effettiva partecipazione delle micro, delle piccole e medie imprese, anche di prossimità, gli appalti sono suddivisi in lotti funzionali, prestazionali o quantitativi in conformità alle categorie o specializzazione nel settore ai lavori, servizi e forniture.

Trattandosi di sala mensa e servizio refettorio va da se che dovevano essere divisi.

  • che la campagna elettorale non si fa in consiglio comunale quasi ad invitare i presenti ad una scelta alla prossima tornata elettorale, ma che il consenso verso gli elettori lo si guadagna ogni giorno con atti concreti, con presenza , con determinazione e con senso civico che da cinque anni il Sindaco Franco Zeni in primis e la sua squadra stanno facendo. Peccato che la Signora Lucia Ciconte non abbia mai adottato tale condotta.

E potremmo andare avanti all’infinito con questi esempi.

cavaria zeni scontro ciconte – MALPENSA24