Cenci (M5S) chiede i dati sulla qualità dell’aria a Malpensa. «E il CUV no?»

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MALPENSA – «Malpensa, servono soluzioni fuori dagli schemi. Tutto non sarà più come prima». A dichiararlo è il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Roberto Cenci, che sferza il CUV rispetto al futuro dell’aeroporto oggi di fatto messo in stand-by dall’emergenza coronavirus. L’esponente pentastellato annuncia di aver chiesto ad ARPA Lombardia «i dati sulla qualità dell’aria attorno al sedime aeroportuale di Malpensa, in coerenza a quanto già fatto da molti cittadini e comitati presenti in quel territorio» e si dice stupito che questa richiesta non sia stata fatta propria dai sindaci del CUV, il consorzio urbanistico volontario dei Comuni di sedime.

«Il CUV parla di Masterplan e non di inquinamento?»

«Ci saremmo aspettati dal CUV con i suoi amministratori, i nove sindaci – fa sapere Roberto Cenci – un’adesione scrivendo ad ARPA, facendo proprie le richieste avanzate dai comitati e chiedendo un monitoraggio della qualità dell’aria in mancanza di fonti inquinanti dovute al blocco delle attività aeroportuali in conseguenza all’emergenza sanitaria del Covid-19. Un’occasione persa da un’autorità che dovrebbe rappresentare la comunità dei suoi territori». A maggior ragione se si considera, aggiunge il consigliere regionale “grillino”, che «stando alle dichiarazioni del presidente del CUV, con contatti in video conferenza, prosegue il dialogo e il confronto sul Masterplan di SEA su Malpensa, prossimo alla presentazione».

La sferzata al CUV

«In questa particolare situazione di crisi del sistema aereo non varrebbe la pena concentrare gli sforzi per cercare come garantire l’esistente e salvaguardare l’attuale occupazione in profonda crisi? – si chiede Roberto Cenci – occorre ricordare che molti addetti sono anche cittadini residenti nei comuni del CUV. Il presidente Bellaria rilancia i sei punti contenuti in una lettera inviata a SEA in cui chiede, per superare la crisi, anche la realizzazione di nuove infrastrutture stradali che consumerebbero ulteriore suolo e che aggraverebbero il già compromesso ambiente di quel territorio, in contrapposizione con la sostenibilità ambientale e la riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico. Ma per superare tale situazione bisognerebbe ragionare e trovare soluzioni che vadano oltre, fuori dai vecchi schemi e visioni. Dopo questo periodo di crisi dovuto al Covid-19 “tutto non sarà più come prima”. Il comparto del sistema aereo lombardo e nazionale andrebbe revisionato ed analizzato nella sua interezza e complessità».

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