Centro vaccinale di Cuggiono a rischio: l’appello di sindaci, associazioni e cittadini

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CASTANO PRIMO – I sindaci di Castano Primo e di Magnago sottoscrivono l’appello di associazioni e cittadini per mantenere aperto il centro vaccinale di Cuggiono e farlo funzionare al meglio. «La chiusura del centro vaccinale presso l’ospedale di Cuggiono – rimarca il primo cittadino di Castano, Giuseppe Pignatiello – è una notizia che, se confermata, rappresenterà una ulteriore difficoltà per l’Altomilanese. Questa è una spada di Damocle sul nostro territorio. E non lo dicono i politici, ma è una segnalazione fatta da associazioni che vivono il territorio e servono con umiltà la cittadinanza. In una situazione in cui le vaccinazioni spesso costringono i nostri concittadini ad andare anche molto lontano, togliere la possibilità di avere un centro vaccinale vicino per i nostri cittadini è un grave errore che rischia di creare ancora maggiori difficoltà nella campagna vaccinale. Chiediamo a gran voce che l’hub di Cuggiono resti operativo e che, finalmente, siano somministrate le dosi di vaccino ai nostri anziani ancora non vaccinati, alle persone fragili e ai disabili».

Picco e Pignatiello: «Chiuderlo grave errore»

Anche Progetto: Cambiare, la lista che sostiene Carla Picco, sindaco di Magnago, condivide la lettera di alcune associazioni operative sul territorio ed esprime «preoccupazione per le voci relative a una possibile chiusura del centro vaccinale presso l’ospedale di Cuggiono» aperto lo scorso 4 marzo. «Ci auguriamo – aggiunge la lista di maggioranza – che da Regione Lombardia arrivino parole chiare in merito e che non si vada a chiudere un centro che ha rappresentato finora l’unica possibilità di accedere alla vaccinazione senza uscire dal nostro territorio. Già da mesi tanti comuni della zona, fra cui il nostro, hanno messo a disposizione i loro spazi per creare punti di vaccinazione in ogni paese. Dalle autorità non abbiamo, ad oggi, ricevuto alcuna risposta. Crediamo fortemente che l’aumento dei luoghi di somministrazione sia l’unico modo per velocizzare la campagna vaccinale e ridurre in questo modo ricoveri e vittime».

«Anziani fatti venire per niente»

Nella lettera inviata ieri, giovedì 15 aprile, all’assessore regionale al welfare Letizia Moratti, Acli, Aido, Avis e Centro sociale di Cuggiono, insieme a Ecoistituto Ticino ricordano il suo invito del 5 aprile agli ultraottantenni a presentarsi nei punti vaccinali più vicini, con la promessa che sarebbero stati immediatamente vaccinati. Risultato: «Martedì 6 – lamentano le associazioni locali – molti di loro si sono recati al presidio ospedaliero di Cuggiono sentendosi dire che mancavano indicazioni in merito. Questa condizione ha creato molto disagio sia fra gli operatori che fra gli utenti. A venerdì 9 aprile, oltre 200 anziani di Cuggiono o dei paesi limitrofi (spesso accompagnati perché non autonomi) si sono registrati e attendono comunicazione.

«Molti anziani dichiarano di non essere stati chiamati, altri avevano ricevuto la chiamata solo a ridosso dell’orario di presentazione, diversi si sono trovati in difficoltà perché chiamati in località molto distanti da casa e non potendo andare da soli, non hanno trovato chi li portasse. Tutti chiedevano di vaccinarsi senza porre domanda sul tipo di vaccino che gli sarebbe stato somministrato. Molti hanno dichiarato di aver telefonato ai numeri verdi della Regione o di essersi recati nelle farmacie dove si erano iscritti e sono stati invitati a recarsi al centro vaccinale di Cuggiono dove, purtroppo, non hanno ricevuto indicazioni su come comportarsi in quanto non c’erano direttive. Alcuni – si legge ancora nella lettera, inviata per conoscenza ai sindaci del territorio – hanno dichiarato che se verranno chiamati in località lontane rinunceranno al vaccino».

Disagi e ritardi nelle vaccinazioni, appello dei sindaci di Castano Primo e Inveruno

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