Subito una zona economica speciale (Zes) per Malpensa. Grazie al Pnrr

di Antonio Chierichetti*

Quando nel 2016 a Varese si è svolto il primo convegno sull’idea di una ZES varesina l’opinione pubblica non sapeva nemmeno cosa fossero le zone economiche speciali. Non esisteva neppure una normativa italiana sulle ZES. La proposta di legge parlamentare presentata da Regione Lombardia proprio per dare una base legislativa a tali iniziative non fu mai approvata. Nel giugno 2017, grazie al decreto legge per la crescita economica nel Mezzogiorno d’Italia, abbiamo avuto, per la prima volta nel nostro paese, una normativa dedicata alla istituzione di ZES per la creazione di favorevoli condizioni economiche, finanziarie e amministrative che consentano, solo in alcune aree meridionali del Paese, lo sviluppo delle imprese già operanti, nonché l’insediamento di nuove imprese.

Nel 2018 è stato anche approvato il regolamento per la istituzione delle ZES nel sud Italia. Ad oggi, dopo quattro anni, sono già state istituite le prime ZES in Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia mentre è in fase finale di istituzione anche una ZES in Sardegna. Abbiamo dunque, ormai dal 2017, un primo quadro normativo nazionale riguardante le ZES, prima  totalmente assente e che, seppur previsto solo per la costituzione di ZES nel Mezzogiorno, costituisce comunque un paradigma in parte recuperabile, con alcuni adattamenti, anche per le future auspicabili ZES settentrionali.

Ora il tema ZES è tornato di attualità. L’attuale governo ha già manifestato particolare attenzione alle ZES in primo luogo nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e poi anche nel recentissimo decreto legge semplificazioni-bis. Nel Pnrr, in materia di investimenti e interventi nel Mezzogiorno, si stabilisce la razionalizzazione delle norme e delle procedure sul credito di imposta e su altre agevolazioni alle imprese per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive o di beni immobili situati, appunto, nelle ZES ubicate nel Mezzogiorno, indicandole espressamente tra gli obiettivi degli interventi speciali per la coesione territoriale.

chierichetti zes malpensa
Antonio Chierichetti

Il Pnrr indica infatti tra questi obiettivi: “la riattivazione dello sviluppo economico attraverso il miglioramento delle infrastrutture di servizio delle Aree ZES funzionali ad accrescere la competitività delle aziende presenti e l’attrattività degli investimenti” e, tali interventi, innanzitutto: “sono ricondotti e comprendono – quali prioritaria riforma – il rafforzamento della ZES”.  Il governo attuale, consapevole delle positive esperienze straniere delle ZES,  sia dentro che fuori l’Unione Europea, condivide la straordinaria valenza strategica che le ZES rivestono anche per l’Italia e intende quindi valorizzarle. Dopo il Pnrr, con il decreto legge Semplificazioni-bis il governo ha approva alcune modificazioni alla normativa del 2017 sulle ZES del Mezzogiorno. Il disegno di riforma di questa prima e originaria normativa delle zone speciali, avviato dal governo Draghi, punta a semplificare il sistema di governance delle ZES e a favorire meccanismi in grado di garantire la cantierabilità degli interventi in tempi rapidi nonché a favorire l’insediamento di nuove imprese nelle ZES meridionali.  Semplificando le procedure amministrative di insediamento nelle aree ZES, secondo il governo, “si rafforzerà così il potenziale di crescita dei territori target, accrescendone l’attrattività nei confronti delle imprese (anche straniere), con conseguente possibile impatto occupazionale”.

Cosa servirebbe per costituire le ZES anche in Lombardia e nella provincia di Varese? In primo luogo c’è un problema legislativo. Sia il Pnrr che il Decreto legge Semplificazioni-bis trattano entrambi la disciplina delle ZES ma, poiché intervengono sulla normativa del 2017, interessano solo le ZES del Mezzogiorno. Le aree settentrionali dunque sono escluse da questa disciplina. Sul piano legislativo statale è ora necessario, nel breve termine, estendere la normativa base del 2017 per le ZES del Mezzogiorno – che il decreto legge semplificazioni-bis sta riformando – anche alle regioni settentrionali affinchè si possano poi avviare procedure amministrative per istituire le relative ZES, inclusa quella varesina.

Servirebbe cioè applicare il paradigma normativo del 2017 e già sperimentato nelle regioni meridionali anche a quelle settentrionali. L’obiettivo di una ZES varesina rimane sempre quello di attrarre investimenti, sostenere le imprese esistenti ed incentivare l’insediamento di nuove aziende ed attività economiche, ottimizzando i sistemi infrastrutturali presenti sul nostro territorio, a incominciare da quelli logistici e aeroportuali di Malpensa.  Ora, mentre il Pnrr è già stato inoltrato all’Unione Europea il decreto legge Semplificazioni-bis ha appena iniziato il proprio iter parlamentare per ottenere la conversione in legge, la quale potrebbe portare le opportune modifiche in materia di ZES.  Ovviamente non si deciderebbe ora la delimitazione territoriale di una eventuale ZES varesina la quale avverrà durante il successivo procedimento amministrativo a livello locale mentre questo è il momento di battere il ferro finchè è caldo a livello romano ed estendere la normativa statale sulle ZES anche alle regioni settentrionali

*avvocato amministrativista
 si è occupato del tema ZES per conto di Confcommercio Varese

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