A Cocquio divieto di fumo all’aperto: off limits fermate bus, scuole e aree giochi

COCQUIO TREVISAGO – Il divieto scatterà sabato 1 aprile 2023, ma non si tratta di uno scherzo. A Cocquio Trevisago entrerà in vigore proprio tra due giorni un’ordinanza comunale firmata dal sindaco Danilo Centrella che vieta ai cittadini il vizio del fumo in alcune aree pubbliche all’aperto. Nessun pesce d’aprile dunque: le sanzioni potranno raggiungere anche i 500 euro.

Cocquio prima di Roma

L’estensione del divieto di fumare anche all’aperto in spazi pubblici come parchi, stazioni e dehors è all’attenzione del Ministero della Salute: ma se a Roma tutto è ancora relegato ad un disegno di legge ancora lontano dal diventare norma a Cocquio Trevisago invece si fa sul serio. L’ordinanza pubblicata oggi, giovedì 30 marzo, non lascia spazio a dubbi. A firmarla un sindaco che prima di tutto è un medico, come Danilo Centrella, già protagonista in passato di sperimentazioni e test in fase Covid: Cocquio Trevisago era stato il primo comune in provincia a realizzare uno screening della popolazione con test sierologici ad aprile 2020, per poi promuovere anche una campagna di test rapidi.

Il divieto

Nella sua ordinanza Centrella fa riferimento ai danni del fumo, che “costituisce uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie che influiscono negativamente sulla salute della popolazione”, come afferma l’Oms, per poi specificare che al momento la legislazione italiana non ha ancora introdotto divieti sul fumo all’aperto nelle aree sensibili. Per tutelare dal fumo passivo le categorie più deboli come ad esempio i bambini il sindaco ordina quindi il divieto in alcune aree all’aperto del territorio comunale, in cui sarà posizionato un apposito avviso di divieto di fumo.

Le aree off limits

Gli spazi pubblici all’aperto di Cocquio Trevisago in cui non si potrà più fumare dal prossimo sabato sono nel dettaglio: le aree destinate al gioco dei bambini site nei parchi e nei giardini pubblici; le aree limitrofe agli ingressi degli uffici pubblici e delle scuole di ogni ordine e grado; le aree adiacenti i servizi all’infanzia (scuole nido, centri gioco e simili); le aree in corrispondenza e nei pressi delle fermate del trasporto pubblico locale; i cimiteri. Le sanzioni per i trasgressori andranno da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro.