«Meno consumo di suolo e il centro rinasce». Casorate al lavoro per il Pgt

CASORATE SEMPIONE – Intervenire sulle normative e i regolamenti, «che vanno messi a posto». Ma soprattutto delineare il progetto per realizzare la Casorate Sempione che sarà: «Lavoreremo sulla riduzione delle aree edificabili, in linea con le direttive di Regione Lombardia sul minor consumo di suolo». Le basi, quelle annunciate dal sindaco Dimitri Cassani, per aprire al procedimento di variante al Piano di governo del territorio, che ha fatto un primo passaggio in Commissione Urbanistica. Dal fronte della minoranza di Casorate Aperta, la domanda è: «Qual è la vera visione dello sviluppo per Casorate?». Approfondimenti previsti durante un incontro pubblico già segnato in calendario per mercoledì, 5 aprile, nella sala consiliare.

Meno consumo

Il tema urbanistico è molto sentito in paese, oltre che nei Comuni limitrofi. Soprattutto in merito alla questione ambientale, ultimamente sull’onda della cronaca a causa dell’avvio dei lavori per la realizzazione della ferrovia Gallarate-Malpensa. Che «sta già avendo un impatto importante», sottolinea il primo cittadino a margine dell’incontro in Commissione. Ecco perché «la tendenza è salvaguardare le superfici verdi». Nel senso che «non sono previsti ampliamenti del perimetro delle zone edificabili». Argomento, poi, strettamente legato al centro e agli obiettivi previsti per il recupero delle aree dismesse. L’esempio più dibattuto è la creazione del parco urbano in via Milano, sui resti dell’ex Tintoria Bianchi, considerato «un possibile primo step» verso la rigenerazione del nucleo antico.

Primo approccio

L’attuale Pgt è vigente dall’inizio del primo mandato Cassani. «Avevamo approvato la variante al Piano adottato dalla precedente amministrazione», racconta ora l’assessore all’urbanistica, Andrea Tomasini. «Riteniamo quindi doveroso aggiornare i contenuti aprire una riflessione in virtù delle evoluzioni territoriali di Casorate». Il passaggio di ieri sera era un «primo approccio istituzionale». Ora «abbiamo aperto una finestra di 60 giorni per permettere (anche) alla cittadinanza di esprimersi, in vista del lavoro tecnico che include la modifica del regolamento edilizio e l’aggiornamento delle normative». Inoltre sono in agenda anche degli incontri pubblici. «Vogliamo portare Casorate a guardare da qui a dieci anni, al futuro, per fare un salto di qualità».

La «ricognizione» dei lavori

Inoltre, è stata l’occasione per fare una «ricognizione dei lavori che stiamo ultimando e di quelli previsti tra la primavera e l’estate», spiega Tomasini (delegato anche ai Lavori Pubblici). Spicca il cantiere dell’ex municipio, che «stiamo chiudendo». Ma anche l’asfaltatura delle strada dei Cacciatori, da 70mila euro. O anche la «progettazione dell’impianto fotovoltaico del municipio, per 70mila euro». E quindi la progettazione della piazza Mazzini e il piano asfalti da 50mila euro, marciapiedi compresi.

Le domande di Casorate Aperta

Nel frattempo, la minoranza di Casorate Aperta ha diffuso alla stampa una nota. Che si sviluppa intorno a una domanda: «Qual è la vera visione dello sviluppo per Casorate? Perché si sono buttati tre anni su una variante puntuale, che a detta della maggioranza doveva servire a snellire la variante generale, ed ora non c’è nemmeno uno straccio di idea su cosa fare?». Il testo integrale dell’opposizione:

Come è stato ricordato da tutti i presenti (quelli che si sono espressi), lo strumento necessità di una revisione generale. Il tempo e le esigenze lo impongono. Siamo d’accordo.
Ci saremmo aspettati una presentazione, per quanto embrionale, della visione di questa amministrazione.
Purtroppo invece le uniche cose che sono state presentate sono state l’elenco delle procedure, ben note ad una commissione di tecnici, qualche accenno preoccupante sulla riperimetrazione dell’area di iniziativa comunale e la modifica delle volumetrie, e tempistiche quantomeno utopiche per il completamento dell’iter che porterà ad avere il nuovo strumento.
Per il resto si accettano idee e proposte della cittadinanza.
Ma allora qual è la vera visione dello sviluppo per Casorate? Perché si sono buttati 3 anni su una variante puntuale, che a detta della maggioranza doveva servire a snellire la variante generale, ed ora non c’è nemmeno uno straccio di idea su cosa fare?
forse il concetto di partecipazione pubblica e coinvolgimento della cittadinanza non è così chiaro come pensavamo: ben vengano incontri e condivisione, ma le linee guida deve darle chi amministra. Su queste poi si apre il dibattito pubblico, per verificarne criticità e apportare migliorie o proposte aggiuntive. Il piano di governo del territorio lo redige chi governa in base alla sua linea politica e programmatica.
Ammesso che ce ne sia una.
Fa sorridere pensare poi alla tempistica pronosticata per avere lo strumento approvato e in vigore: 15 mesi. Come si può anche solo pensare di rivedere tutto il territorio in poco più di un anno senza uno straccio di indirizzo, se per un’area circoscritta con un progetto pronto ce ne sono voluti 3? Il modus operandi è lo stesso su ogni scala, con scarsi risultati.
Bisogna rivedere il regolamento edilizio, la Zonizzazione acustica, sismica, fattibilità ecologica, Invarianza idraulica, fare un nuovo Studio ambientale e una nuova VAS, è tutto questo tenendo in considerazione che la direzione da intraprendere è quell della riduzione del consumo di suolo e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente. Bisogna rivedere il nucleo storico, il piano rischi aeroporto, cimiteriale, le aree e gli ambiti di trasformazione.
Ci auguriamo che correre per stare nei tempi non significhi trascurare tutti questi aspetti, perché il nostro territorio è stato già ampiamente martoriato e l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un PGT vuoto di contenuti, privo di visione, raffazzonato in fretta e furia.
Magari le basi verranno gettate già nell’incontro pubblico del prossimo 5 aprile, cui saremo certamente presenti. Quando ci sarà un’idea, quando verrà presentata, saremo contenti di dare il nostro apporto come minoranza, con l’intento comune, insieme a maggioranza e cittadini, di costruire insieme il nuovo strumento urbanistico.

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