Coinger, i sindaci ribelli fanno sul serio e s’affidano a un legale: «Pronti al recesso»

ALBIZZATE – Coinger, sarà davvero strappo? Nove dei dieci Comuni soci, che nell’assemblea decisiva di inizio dicembre avevano votato contro al progetto della tariffa puntuale corrispettiva di bacino, hanno deciso di andare fino in fondo. E hanno affidato un incarico stragiudiziale da 8000 euro ad uno studio legale, chiamato ad esplorare la possibilità di uscire dalla compagine societaria e risolvere i contratti di servizio che legano le amministrazioni alla società. Coinger si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti in 25 Comuni dell’area centrale della provincia di Varese, e ha messo in cantiere un’ambiziosa riorganizzazione del servizio, che si basa sull’esternalizzazione e sull’avvio, dal 2022, della tariffa puntuale di bacino con misurazione di tutte le tipologie di rifiuto (più ne produci, più paghi).

I nove sindaci ribelli

Albizzate, Azzate, Brunello, Buguggiate, Carnago, Cavaria con Premezzo, Gazzada Schianno, Mornago e Oggiona con Santo Stefan0: sono queste le amministrazioni, di varia estrazione politica o civica, che hanno deciso di portare avanti la “ribellione” contro la linea portata avanti dall’amministratore delegato Fabrizio Taricco e dal presidente dell’assemblea dei Soci Giorgio Ginelli. Solo Bodio Lomnago, dei dieci Comuni che avevano votato contro al progetto della tariffa puntuale, ha deciso di accettare le condizioni della maggioranza dell’ex consorzio. Il primo passo compiuto dai nove Comuni è la sottoscrizione di «un protocollo d’intesa per il conferimento in forma associata di un incarico professionale di assistenza stragiudiziale in relazione alla valutazione del recesso dalla società Coinger Srl e della risoluzione di contratti di servizio». Gli avvocati incaricati, come primo atto, hanno chiesto i dati per quantificare le conseguenze pratiche ed economiche di un addio a Coinger.

Autonomia sulla gestione dei rifiuti

mirko zorzo albizzate coinger«Siamo ancora in una fase di eventualità – spiega il sindaco di Albizzate Mirko Zorzo, tra i “capofila” dei nove – aspettiamo una risposta dai legali e poi decideremo, anche verificando le possibili alternative per la gestione del servizio. Quel che è certo è che non vogliamo dare il portafoglio della gestione dei rifiuti a Coinger. Vogliamo essere soci attivi, protagonisti del nostro destino, con la nostra autonomia, non soci passivi che lasciano a cuor leggere che su una partita strategica come quella dei rifiuti ci pensi qualcun altro. Lo dico anche da sindaco leghista, l’accentramento non mi piace. Un esempio: domani nel “calderone” Coinger avremo ancora i due operatori che oggi sono a comando ad Albizzate?». Questioni di strategia generale e altre più “spicciole” si intrecciano. Come «i 50mila euro di “buco”» che rimarrebbe in capo al Comune nel momento in cui la società sovracomunale incasserà direttamente i proventi della Tari: «Loro si prendono le entrate, ma il personale dell’ufficio tributi rimane a nostro carico».

Fallita la mediazione

Nemmeno la controproposta del fronte della maggioranza dei soci Coinger – ingresso differito al 2023 nel nuovo sistema – è bastata a recuperare i “ribelli”: «Solo fumo – ribatte Zorzo – un anno in più non cambia, il punto dirimente è l’autonomia gestionale». Una nuova mediazione diventa sempre più difficile, per il sindaco di Albizzate: «Non ci siamo mai sottratti al dialogo, ma per fare un passo bisogna essere in due».

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