GORLA MAGGIORE – A Gorla Maggiore un’esplosione di colore accoglierà i visitatori della Torre Colombera, portandoli «in mezzo ai fiori, ma anche al giardino di Antonella»: il “Percorso cromatico”, che verrà inaugurato sabato 15 febbraio alle 16.30, condurrà tra i dipinti sbocciati nell’arco di due decenni. La mostra di Antonella Scolfaro proseguirà fino al 23 febbraio: sarà possibile visitarla al mercoledì e al sabato dalle 15.30 alle 18 mentre alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30.
Macchiaioli e Impressionisti
Antonella Scolfaro ha avuto una formazione tradizionale all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. La sua passione non si è però fermata alla produzione pittorica e alla riflessione sugli argomenti che scaturiscono dal colore nelle sue opere, e anzi lo innescano. Di fatto lei coglie l’interiore, il sentimento e il fascino di una spiritualità, cercando di restituirla con il felice pretesto che ha scelto: la natura e i fiori. «Il giardino di Antonella”», così come lo ha voluto chiamare Alessandra Bisi, alla quale è stata affidata la presentazione della personale, «ci mostra una produzione di opere realizzate in un lungo periodo: apparentemente eterogenee, sono il risultato delle attente percezioni dell’artista rispetto ai dipinti dei Macchiaioli e degli Impressionisti».
Iperrealismo ed esperienze al limite dell’informale
Si tratta di «osservazioni sulla pittura che la Scolfaro ha saputo rendere personali arrangiamenti sia compositivi che cromatici. Per giungere a esprimere il proprio senso di bellezza, l’artista ha spaziato senza pregiudizio dalle realizzazioni quasi iperrealistiche alle situazioni in cui la materia stessa del colore trova nei timbri, nei contrasti e nelle esperienze al limite dell’informale le originali soluzioni finali.
La unicità delle opere, che appaiono diverse fra loro, si fissa invece nei risultati di quella ricerca sulle essenze dello spirito, i sentimenti, la natura: risultati artistici e, in particolare, pittorici. Risultati che arrivano a sfatare completamente una rappresentazione floreale che criticamente ci si potrebbe aspettare e invece fa solo da interessante contrappunto a questo incantevole giardino di emozione».