Cortisonici, tutto esaurito per i premi a Italia, Francia e Finlandia. Sfida per il 2023

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Da sinistra a destra: Massimo Lazzaroni, Tatiana Tascione, Ettore Scarpa, Davide Galimberti, Enzo Laforgia e Matteo Angaroni

VARESE – «Ma il pubblico verrà? Riusciremo a riempire il cinema Nuovo?». La risposta agli interrogativi della preparazione di Cortisonici 2022, raccontati dal direttore organizzativo Massimo Lazzaroni, è stata ieri, sabato 23 aprile, una sala da tutto esaurito in «una serata perfetta dopo due anni di penitenza» che ha visto premiati “Chiusi alla luce”,“Big” (Italia), “Mushrooms for the soul” (Finlandia) e “Haut les coeurs” (Francia).

“Chiusi alla luce” e il 25 aprile

Con il presidente Matteo Angaroni, Tatiana Tascione e Lazzaroni, che hanno condotto la serata finale del festival di Varese, sono saliti sul palco il sindaco Davide Galimberti e l’assessore Enzo Laforgia per consegnare nelle mani di Ettore Scarpa il premio del pubblico a “Chiusi alla luce”, opera di Nicola Piovesano ambientata nell’estate del 1944. «Un lungo piano sequenza, girato in un solo weekend nel Monferrato: è bello che, a due giorni dal 25 aprile, abbia vinto questo corto», ha commentato l’attore e produttore. «Ed è bello poter pensare a cose diverse dal doversi mettere al riparo», ha aggiunto sulla guerra in Ucraina. «Speriamo che tutto finisca in fretta».
Galimberti, che ha lodato l’entusiasmo del pubblico nel partecipare alle serate proposte, ha ricordato che quella del 2022 «è un’edizione di transito: la sfida è per il prossimo anno, in cui si terrà la ventesima di questo importante festival, sempre più internazionale. La città è felice di ospitare Cortisonici, rassegna accompagnata da energie positive iniettate nel territorio».

Le votazioni del pubblico

L’istantanea di uno dei periodi più complessi della crescita

Il premio della giuria, formata dallo staff del Trieste Science+Fiction Festival è andato a “Haut les coeurs” di Adrian Moyse Dullin, che ha inviato un video di ringraziamento. Protagonista della storia è l’ingenuo e romantico Madhi, messo alla prova sull’autobus dalla sorella maggiore Kenza: lo obbliga a dichiararsi a Jada, ragazza di cui è innamorato ma che non lo conosce. “Mescolando i rapporti umani in un caleidoscopio di paure e desiderio – queste le parole della motivazione – il film stratifica differenti narrazioni che vanno a comporre un’istantanea di uno dei periodi più complessi della crescita di ogni individuo, prestando particolare attenzione alle nuove tecnologie e strategie comunicative dei ‘nativi digitali’ senza dimenticare temi cruciali per lo sviluppo della persona, quali il bullismo, l’identità di genere e i rapporti familiari”.

Gli studenti della quinta G del liceo artistico Frattini

Alternanza di colori, sbalzi d’animo e un finale inaspettato

Premio Giovani per “Big” di Daniele Pini, anche lui intervenuto in videomessaggio, che è stato assegnato dalla classe quinta G del liceo artistico Frattini. Dopo aver valutato i pro e i contro, nel cuore degli studenti è rimasta la storia di Matilde che con il metal detector scandaglia la spiaggia alla ricerca di oggetti di valore e ne trova uno che cambierà la sua vita per sempre. “È un cortometraggio convincente fin dall’inizio e completo sia dal punto di vista della sceneggiatura che della fotografia. Quest’ultima risulta essere espressiva e incisiva nell’aspetto formale e coloristico. I colori si alternano caldi e freddi accompagnando gli sbalzi d’animo della protagonista e assumono così una connotazione simbolica che sottolinea lo stato di disagio esistenziale. I personaggi che ruotano intorno a Matilde ci appaiono grotteschi, imbruttiti e disgustosi in contrasto con lei, che si mostra remissiva nella sua purezza e fragilità. Il finale inaspettato riesce a sorprendere positivamente lo spettatore, tenuto sospeso fino all’ultimo momento”.

Da sinistra a destra: Massimo Lazzaroni, Tatiana Tascione, Chee Mei, Oskari Lindfors, Jimi Rosling, Michele Rocchi e Matteo Angaroni

Un anti-film da bar

“Se togli, aggiungi. Se dormi, ti risvegli. Se sei disposto a tutto per salutare un’ultima volta un amico e lo racconti con dolcezza, follia e stranezza, allora non possiamo che assegnare il premio Ronzinanti a ‘Mushrooms for the soul’ di Jimi Rosling”. Il regista ha presentato insieme all’attore Oskari Lindfors il corto, «un anti-film da bar» muto, in bianco e nero e basato sul cibo, legato alla perdita di un amico. «Un viaggio simbolico, in cui il fungo è un simbolo di rinascita; il tema è cercare di connettersi a una persona che non c’è più, ma anche al cinema del passato». Come ha aggiunto Lindfors, l’opera è stata realizzata semimprovvisando: «Il processo di creazione è stato spontaneo e giocoso, il tutto è nato più come uno stare insieme come amici, e un modo per vivere questo lutto». Come ospiti della serata c’erano anche Lars Mulle e Rokas Sydeikis, rispettivamente regista e direttore della fotografia dello svizzero “Fish fingers”, cartolina agrodolce sulla fine dell’estate, tra le proiezioni in programma insieme a “Moon tides” (Libano), “Baby dolphins” (Francia), Henchmen (Singapore) e “Inheritance” (Stati Uniti).

Gli organizzatori del festival Cortisonici
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