Covid e scuola: nessuno ascolta prof e alunni

varese aime paola della chiesa

“Prof, ma se dobbiamo andare a scuola anche il sabato e la domenica, noi quando studiamo?”.

In qualità di docente di Marketing e Management presso l’Istituto E. Fermi di Castellanza di Presidente Aime Scuola, Università, la mia riflessione sulla situazione in questo momento della scuola ed in generale dell’istruzione come passaggi obbligati prima di entrare nel mondo del lavoro parte proprio da questa domanda che mi ha rivolto un mio studente del 5 anno.

In effetti ormai sono mesi che tra ingressi scaglionati, intervalli separati per classi, quarantene fiduciarie, DAD, banchi con le rotelle etc si sta stravolgendo il sistema scolastico nazionale ma soprattutto la vita dei nostri studenti che tra un dpcm e l’altro stanno cercando di sopravvivere lontano dai loro compagni e dai loro professori in un mondo surreale e a volte anche tragicomico.

La tristezza più grande è il continuo rimpallo tra Ministero dell’Istruzione, Ministero dei Trasporti e Ministero della Sanità e tra Governo e Regioni per capire cosa sia opportuno fare (Dad o presenza o entrambi ma in modo strutturato e ordinato).

Ma ci fosse uno, dico uno che ascoltasse gli studenti e i professori e provasse a capire con loro cosa sarebbe opportuno fare. Piuttosto dopo una settimana intera a promettere il ritorno in presenza, in un primo momento dal 9 dicembre, poi dal 14 dicembre giovedì scorso alle 20:20 della sera l’annuncio lapidario agli studenti delle superiori “a scuola si torna il 7 gennaio”. Come esattamente? Ancora non si sa.

Nei colloqui coi genitori, rigorosamente su piattaforme web spesso mi sento dire “i ragazzi sono tristi, hanno voglia di rivedere i loro amici e i loro professori”. Ora, premesso che personalmente sono a favore della Dad, ben organizzata s’intende e con un sistema di insegnamento dinamico e moderno, mi rendo conto che sarebbe stato opportuno prima che iniziasse il nuovo anno scolastico considerare in maniera più attenta sia tutta la questione dei trasporti che procedere ad una revisione dei programmi ministeriali favorendo lezioni interattive e smart soprattutto per materie come l’italiano, la matematica, l’economia aziendale e le lingue straniere. Spiegare i Promessi Sposi davanti al PC come sia faceva 10 anni fa è pura follia.

Dal canto mio per le lezioni di marketing & management, marketing sportivo ed economia aziendale mi sto avvalendo della collaborazione di imprenditori/professionisti ed esperti di settore che con me insegnano nell’aula virtuale portando esempi pratici in modo da sopperire anche ed in parte alla non possibilità di svolgere l’alternanza scuola lavoro.

Inoltre ho provato ad ascoltarli e a chiedere proprio ai miei studenti delle superiori che cosa servisse fare e le risposte sono state:

1.    Assicurare a tutti gli studenti e docenti un’opportuna connessione Wi-Fi e Pc o tablet per potersi connettere alla DAD, non solo per gli studenti delle scuole pubbliche ma anche per gli studenti delle paritarie.

2.    Numero di mezzi di trasporto pubblici in linea con le necessità e che rispettassero le regole del distanziamento così da ridurre il rischio contagi.

Punto. I miei studenti con serenità hanno risposto così. Pertanto che gli esperti nominati dal Governo partano da qui.

Infine aggiungo altresì che l’istruzione è un diritto, lo scrissero i padri della nostra Costituzione nel lontano 1947, così come la salute e il lavoro, per cui che si approfitti del periodo delle vacanze natalizie per procedere e rapidamente in queste direzioni almeno per garantire per tutti un secondo quadrimestre degno di questo nome.

Paola Della Chiesa
Docente di Marketing e Management
presso l’Istituto E. Fermi di Castellanza
Presidente Aime Scuola Università

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