I Sinti di Gallarate fanno il presepe in via Lazzaretto. «Siamo al freddo»

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GALLARATE – Il 6 dicembre 2018 le ruspe arrivarono in via Lazzaretto a Gallarate per completare lo sgombero e la demolizione del campo Sinti. Due anni dopo tre famiglie sono tornate con i loro camper a dormire poco distante dal quell’area di Cedrate e a bordo strada, a ridosso della scarpata dell’autostrada, hanno realizzato un presepe. Un messaggio simbolico per lanciare il loro allarme: «Per colpa dell’amministrazione comunale siamo senza acqua ed elettricità. Siamo al freddo».

I Sinti sono tornati

Sui camper ci sono tre tra i volti più noti della protesta messa in atto nel 2018: Pino Saccone, Giuliano Casagrande e Vitaliano Ferrari, detto il Mucci, capo della comunità sinti di Gallarate che prima dello sgombero contava circa 90 persone. Oggi a Cedrate ce n’erano una decina, le ultime che non sembrano volersi arrendere al braccio di ferro messo in atto con l’amministrazione comunale. A sostenerli nella battaglia anche Dijana Pavlović, tornata in città per chiedere ancora una volta al sindaco Andrea Cassani di «trattare queste persone come gli altri esseri umani e trovare una soluzione decente».

Ancora in via Lazzaretto

Nel loro peregrinare per la città non è la prima volta che i Sinti fanno ritorno in via Lazzaretto. L’ultima soltanto lo scorso settembre: rimasero alcuni giorni prima di lasciare l’area spontaneamente, a seguito dell’ultimatum del sindaco che non escluse l’intervento delle forze dell’ordine per uno sgombero coatto. Anche in quell’occasione Cassani ricordò che in base al codice stradale le roulotte possono muoversi in città cambiando però area di sosta ogni giorno, in modo che la loro presenza non si trasformi in un accampamento permanente. Anche il presepe, dunque, è destinato a durare poco.

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