Da Jannacci Jr. a Lucini e Pennacchi, altri applausi al Baff. Verso il gran finale

Andrea Pennacchi (a sinistra) e Luca Lucini

BUSTO ARSIZIO – Il B.A. Film Festival si avvicina al gran finale al cinema Lux di Sacconago (stasera, 21 aprile, con “red carpet” a partire dalle 20.30 e con il superospite Marco Bellocchio) sempre all’insegna di eventi di qualità. Ieri hanno conquistato la scena, e gli applausi del pubblico di Busto, il musicista figlio d’arte Paolo Jannacci, che ha presentato il libro dedicato al papà Enzo, e il regista Luca Lucini, con l’anteprima del suo ultimo film “Le mie ragazze di carta”, presentato al cinema Fratello Sole insieme all’attore protagonista Andrea Pennacchi e al cast.

L’omaggio a Jannacci

Paolo Jannacci al centro con Paola Poli

Dopo Marco Pannella e Umberto Eco, e in attesa di Pierpaolo Pasolini (oggi pomeriggio, 21 aprile, con il documentario di Giancarlo Scarchilli e la sua Masterclass), è il cantautore milanese Enzo Jannacci l’altro grandissimo che non c’è più che viene rievocato al B.A. Film Festival, grazie al libro scritto a quattro mani dal figlio Paolo e dal giornalista Enzo Gentile, intitolato “Ecco tutto qui”, come una canzone composta da Jannacci nel 1979. Ieri allo Spaziofestival, sotto il diluvio, Paolo Jannacci e il suo coautore ne hanno parlato ampiamente tratteggiando una figura che ha fatto la storia della musica italiana. Jannacci è stato anche protagonista della serata in sala Ratti a Legnano dove è stato proiettato il film di Giorgio Verdelli “Souvenir d’Italie”.

Lucini e Pennacchi

In serata, al cinema Fratello Sole, la proiezione in anteprima del film “Le mie ragazze di carta” di Luca Lucini, il regista noto tra l’altro per “Tre metri sopra il cielo” ma anche docente all’istituto Antonioni. Con lui in sala anche gli attori protagonisti del film, tra cui Andrea Pennacchi (popolare in tivù grazie al personaggio del “Pojana” a Propaganda Live!) e i giovani Alvise Marescalchi, Marta Guerrini e Christian Mancini. «Un atto d’amore per il cinema in sala» lo ha definito Lucini, che ha dedicato il film allo sceneggiatore Mauro Spinelli, mancato due anni fa. «Quando Luca mi ha chiamato per propormi la sceneggiatura di questo film, l’ho trovato commovente e ho detto subito Sì – ha aggiunto Pennacchi – e poi ho recitato con Maya Sansa, che non è male…». Il film è uno spaccato del Veneto degli anni ’70 che, al termine della proiezione, è stato anche oggetto di dibattito con il “popolo dei cineforum” di Busto, una delle caratteristiche su cui si è fondato il successo del Baff in questi vent’anni.

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