Da Palazzo a Reggia Estense. Bianchi: «Meno uffici comunali e più turismo»

VARESE – Il rilancio del turismo a Varese passa dai Giardini e da Palazzo Estense. Che nella visione della città di Matteo Bianchi dovrebbe diventare la “Reggia Estense“, con meno uffici amministrativi a vantaggio di maggiori spazi per i varesini e i visitatori. Insomma la “casa dei varesini” deve diventare il biglietto da visita di una città che «dovrebbe fare del turismo uno dei pilastri del rilancio e per recuperare il terreno perso negli ultimi 15 anni rispetto a Como», spiega il candidato sindaco del centrodestra.

Bianchi sta battendo il tasto del turismo. Anche qualche giorno fa, sulla terrazza del Camponovo e davanti a una splendida visuale della Varese dall’alto, il candidato sindaco ha affrontato il tema. Ma senza, in quell’occasione, entrare più tanto nel merito. Come invece ha fatto oggi (martedì 31 agosto) ai Giardini Estensi.

Da casa dei varesini a Reggia di tutti i cittadini

Matteo Bianchi, che sul treno del centrodestra è salito in corsa, sta costruendo la visione complessiva della città. Un filo narrativo che il candidato sindaco sta srotolando e svelando, pezzo dopo pezzo, nelle varie uscite di questa campagna elettorale. E un ulteriore tassello sul tema del turismo l’ha “sistemato” questa mattina proprio ai Giardini Estensi. «Sono di una bellezza straordinaria – dice Bianchi allargando il braccio quasi a disegnare l’intera grandezza del parco comunale – una bellezza non valorizzata come meriterebbe. Nella mia visione di città, i Giardini dovrebbero diventare un patrimonio fruibile, ma soprattutto il biglietto da visita capace di destare incanto nella gente al punto da portarla a Varese. E il binomio con Palazzo Estense è imprescindibile».

Come? «L’idea è “delocalizzare” gli uffici che qui a Palazzo Estense si occupano più che altro di pratiche burocratiche – puntualizza Bianchi – L’ex caserma Garibaldi potrebbe essere il luogo adatto per ospitarli. Lo so, c’è un accordo di programma, ma conto che si possa intervenire per migliorare in questo senso il recupero della struttura che si affaccia su piazza Repubblica. In tal modo il Comune diventerebbe luogo di rappresentanza istituzionale e anche fulcro del rilancio turistico. Insomma da Palazzo a Reggia Estense».

L’esempio di Como

Non c’è solo il turismo nelle corde di programma di Matteo Bianchi. L’altro pilastro attorno al quale sta crescendo il programma del centrodestra è il mondo dell’impresa e del commercio. Tutte sfere che si toccano, poiché turismo significa certamente visitatori, ma anche economia. E il punto di riferimento lo fissa proprio il candidato sindaco: «Como – dice – una città che negli ultimi 15 anni ha recuperato terreno rispetto a Varese. Anzi ci ha bagnato il naso. Ora però è venuto il momento di ridare alla nostra città il ruolo che merita, nella nostra provincia, ma anche in uno scenario che supera i confini del Varesotto».