Dai boschi di Rescaldina a Turbigo, cambia la mappa dello spaccio nell’Altomilanese

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LEGNANO – Un fenomeno che cambia nella sua geografia ma non nella sua sostanza, tale da richiedere un “gioco di squadra” fra tutte le istituzioni locali perché alla repressione si aggiungano provvedimenti efficaci anche sul piano sociale. È la fotografia dello spaccio di stupefacenti nell’Altomilanese scattata ieri, martedì 9 aprile, in un incontro sull’ordine pubblico fra gli amministratori locali, a cui hanno preso parte anche sindaci del Novarese e assistito operatori sociali e delle forze di polizia del territorio.

Proseguono i controlli nel Roccolo

Proprio ieri i Carabinieri della Compagnia di Legnano hanno coordinato un altro servizio, l’ennesimo dall’inizio dell’anno, per il contrasto dello spaccio nelle aree rurali del Parco cel Roccolo (nella foto in alto, uno dei ripari utilizzati dagli spacciatori all’interno del parco). Intervenuti nel territorio di Busto Garolfo, i militari dell’Arma hanno identificato e perquisito una trentina di persone di passaggio.

Giovedì scorso, 4 aprile, un italiano di 40 anni incensurato e residente ad Arluno è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale dopo che non si è fermato all’alt di una pattuglia in via per Furato, sempre nel comune di Busto Garolfo. Dopo un breve inseguimento terminato in via Ariosto, l’uomo ha abbandonato l’auto e ha tentato di proseguire la fuga a piedi ma è stato raggiunto. Come è stato accertato, guidava nonostante gli fosse stata ritirata la patente.

L’emergenza si sposta verso il Ticino

Secondo quanto emerso nell’incontro di ieri, il fenomeno dello spaccio nei boschi sembra si stia spostando dalla zona di Rescaldina al confine con le province di Varese e di Como verso il Ticino, interessando in particolare il territorio di Turbigo, ma anche nel vicino Piemonte, in particolare in alcune aree dismesse di Novara. Tossicodipendenti e spacciatori, insomma, starebbero seguendo la linea ferroviaria Saronno-Novara, su cui viaggiano numerosi consumatori provenienti da Milano e dal suo hinterland, incalzati dalle azioni di contrasto delle forze di polizia ma anche da altre iniziative delle amministrazioni locali.

È il caso degli eventi promossi dal Comune di Rescaldina proprio nei “boschi dello spaccio” per non abbandonarli al controllo delle bande di spacciatori. Anche i volontari della cooperativa sociale Albatros, impegnati in azioni di sensibilizzazione e di recupero a partire dalla stazione di Rescaldina, confermano che, negli ultimi mesi, questa e i boschi vicini risultano meno frequentati da sbandati e tossicomani.

Nuove risposte dai Comuni

Opposto il discorso a Turbigo, dove l’amministrazione comunale sta lavorando per aprire un presidio di Polizia Locale nella locale stazione per alzare il livello di sicurezza degli utenti, alle prese con un incremento della presenza di persone poco raccomandabili.

Secondo quanto emerso, l’età media dei consumatori è piuttosto elevata, tra i 35 a i 45 anni: i giovanissimi prediligono altre droghe e forme di “sballo” che non reperiscono nelle campagne fuori dagli abitati. Mentre è allo studio un tavolo di lavoro sul problema che coinvolga i Comuni e in particolare i servizi sociali, l’Asst, associazioni e forze di polizia, i comandanti della Polizia locale di Legnano e di Rescaldina hanno sottolineato l’importanza e l’efficacia di accompagnare politiche di repressione ad altre dedicate agli aspetti sociali della tossicodipendenza, dalla prevenzione all’assistenza con percorsi di recupero.

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