“Dentro” il carcere: Sandro Bonvissuto fa incontrare due mondi a Varese

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L'autore Sandro Bonvissuto in una foto dalla sua pagina Facebook

VARESE – Arriva a Varese “Dentro”, libro di Sandro Bonvissuto dedicato alla realtà del carcere. Sabato 16 marzo sarà presentato alle 16 presso la Biblioteca civica di via Sacco. Seguiranno altre due date: domenica 17 marzo alle 19 al Circolo Quarto Stato di Cardano al Campo e quella ancora più significativa di lunedì 18 marzo alle 9.30 presso la Casa circondariale dei Miogni a Varese, incontro quest’ultimo riservato a detenuti e studenti.

Società e rieducazione

L’iniziativa è inserita nel progetto “Un passo alla volta” promosso e gestito da Oblò Teatro e Associazione 100venti con il contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto. Non ci può essere rieducazione se non si coinvolge la società: questa la convinzione che muove le due associazioni, che cercano di fare la propria parte attraverso gli strumenti dell’arte come appunto libri, teatro, cinema e musica. Obiettivo dare concretezza all’articolo 27 della Costituzione, quello in cui si riconosce la funzione rieducativa della pena, mettendo in relazione chi sta dentro e chi sta fuori. E così scrittore, detenuti, studenti, operatori, liberi cittadini possono incontrarsi in carcere e fuori grazie a un libro, per mettere in relazione persone che vivono dentro e fuori il carcere, che provengono da contesti sociali e culturali differenti, da storie di vita distanti.

Il libro

Il libro “Dentro” racconta l’incontro tra due mondi e la contaminazione degli ambienti, attraverso tre racconti. Al centro l’esistenza di un uomo raccontata a ritroso, dall’età adulta all’infanzia, attraverso tre momenti capitali della sua vita: l’esperienza del carcere, la nascita casuale di una grande amicizia, il giorno in cui, imparando ad andare in bicicletta, scopre all’improvviso come è fatto suo padre. Narrare l’esperienza cruda del carcere significa apprezzare con uno spirito diverso tutto ciò che odora di libertà e di vita. È l’esperienza di chi deve combattere con la variabile tempo e con una convivenza forzata. Il carcere rappresenta il muro tra ciò che sta fuori e ciò che vivono il protagonista e i suoi compagni di cella dentro. “Dentro” è il posto dove le gioie e i dolori di quando si è bambini pulsano più forti, destinati a rimanere per sempre. L’autore trascina il lettore in lunghe e appassionate riflessioni sul tempo, sullo spazio, sulla vita e sulla morte.

Ritorno a Varese

Nel secondo racconto Bonvissuto affronta tematiche legate ai ricordi, all’amicizia e, soprattutto, alla formazione dell’identità personale. Narra la grande amicizia con un compagno di banco. Il sodalizio tra i due è intessuto di valori forti come la lealtà, l’attesa, la fiducia reciproca e la condivisione totale. Nel terzo racconto i grandi sono ancora una volta l’altro da sé, ciò che ancora non si è. Il bambino si trova di fronte al primo grande ostacolo della sua vita, ossia l’apprendere qualcosa che non sembra poter venire appreso per semplice osservazione e imitazione. Tappa fondamentale per la crescita del protagonista. Questi tre racconti sono tasselli fondamentali per conoscere tre momenti diversi e nodali della vita di una persona. Con un linguaggio coerente e lirico, Bonvissuto porta il lettore dentro il mondo dell’essere umano. Per l’autore, che ha 54 anni, è laureato in filosofia e fa il cameriere in una osteria romana, è un ritorno a Varese, dove ha vinto il Premio Chiara nel 2013, proprio con “Dentro”.

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