Dialogo tra sordi in Consiglio a Rescaldina sull’autocertificazione antifascista

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RESCALDINA – Dialogo tra sordi tra giunta e opposizioni ieri, venerdì 23 febbraio, in consiglio comunale a Rescaldina. Sul tavolo, l’“autocertificazione antifascista” introdota dall’amministrazione comunale, passata sotto silenzio per anni e ora assurta alla cronaca nazionale dopo un nostro articolo di due settimane fa. In risposta alla interrogazione in merito presentata dal centrodestra, il sindaco Gilles Ielo ha richiamato i valori antifascisti contenuti nella Costituzione italiana per poi Ironizzare sul fatto che la minoranza, «come chiunque altro, comprese le associazioni locali, ha mai avuto nulla da ridire sulla dichiarazione antifascista richiesta negli atti pubblici del Comune fin dall’adozione in questa legislatura con delibera di giunta nell’aprile del 2018», ricordando che il modulo fu «approvato all’unanimità dal consiglio comunale» insieme al regolamento della macchina comunale.

Ielo: «Atto legittimo, mai contestato da nessuno»

Ielo ha poi citato i dubbi sollevati a suo tempo da alcuni sulla costituzionalità del certificato, «dubbi subito dissolti dall’assessore, che riportò le sentenze del Tar che si era già espresso per simili documenti adottati da numerose amministrazioni comunali». L’interrogazione, a detta del sindaco, «non è un reale problema del paese, ma un tentativo di acuire o creare differenze. Sorvolo sulla risoluzione del Parlamento europeo richiamata nell’interrogazione, la cui genesi prende spunto da un contesto geopolitico molto più ampio e differente, laddove alcuni Stati membri hanno vissuto nella propria storia anche il regime comunista».

Franchi: «Provvedimento inutile e divisivo»

Per nulla soddisfatta della risposta Maria Angela Franchi del Centrodestra Unito, per la quale il primo cittadino «non è entrato nel merito della questione ma ha fuorviato l’argomento al centro della interrogazione». Franchi ha giustificato il ritardo nella contestazione dell’atto con la risonanza mediatica che ha avuto solo ora e ha rinfacciato al sindaco di aver svolto «una dotta relazione sulla Costituzione, che nessuno mette in discussione ma che non è solo antifascista, bensì condanna qualsiasi comportamento totalitario e si esprime contro tutti i regimi totalitari, non contro uno. Questa è la lettura corretta da dare alla Costituzione, come alla risoluzione del Parlamento europeo che nasce proprio per evitare le contrapposizioni che vediamo in quest’aula. Speravamo in una riflessione che non c’è stata. Preferite continuare – ha concluso rivolta ai banchi della maggioranza – in un atteggiamento che, oltre ad essere inutile, è divisivo e crea solo ostilità».

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