Diritti delle lavoratrici dei servizi educativi: un arretramento inaccettabile

L’Amministrazione Comunale, senza alcun riguardo nei confronti del parere delle lavoratrici dei
Servizi Asilo Nido e Scuola per l’Infanzia espresso e votato nell’assemblea del 17 maggio, ha
presentato alla parte sindacale una proposta che introduce diversi elementi che vanno a peggiorare
sensibilmente le loro condizioni di lavoro.
In particolare viene ulteriormente aumentato il monte ore per attività integrative a 200 ore annue
producendo un incremento dei carichi di lavoro che già oggi mettono in seria difficoltà dal punto di
vista psico/fisiche le lavoratrici.
Situazione di disagio che rischia di essere ancor più penalizzante per le insegnanti delle scuole
dell’Infanzia che saranno chiamate a svolgere il servizio aggiuntivo estivo fino alla prima settimana
di agosto per quattro settimane in attività didattica contro le attuali 2 (2 sono riservate ad attività
varie di non docenza ma altrettanto importanti, come la programmazione, la preparazione delle aule
per l’anno successivo, la formazione, ecc.). Attività importanti perché il ruolo dell’educatore,
chiamato a svolgere il delicato compito di accompagnare il bambino nel proprio personale percorso
di crescita ed approccio al mondo che lo circonda, richiede ampi momenti di preparazione tecnica,
studio ed approfondimento, ai quali l’Amministrazione deve dare il giusto spazio e, soprattutto, ai
quali le educatrici non intendono rinunciare.
Ricordiamo che la professionalità delle educatrici rappresenta un prezioso bagaglio di competenze
acquisite grazie al loro costante impegno e aggiornamento.
Le lavoratrici non hanno mai concepito né mai concepiranno il servizio da loro erogato quale mero
“baby parking” e vogliono poter continuare a garantire l’operato di alto livello che le ha sempre
contraddistinte. (“Educare non significa riempire un secchio, ma accendere una fiamma -William Butler
Yeats).
Qual è l’utilità di cambiare un servizio che funziona ed ha sempre funzionato?
E come se non bastasse viene eliminata la volontarietà dell’adesione al servizio estivo, anche questa
una conquista frutto di importanti lotte portate avanti negli anni scorsi delle lavoratrici.
Il personale ha espresso chiaramente nell’assemblea del 17 maggio di voler mantenere l’attuale
assetto, già frutto di una mediazione di due anni fa e quindi non disponibile a subire ulteriori
peggioramenti.
Secondo l’A.L. COBAS questa posizione va sindacalmente mantenuta con forza e senza cedimenti.
Di fronte alla rigidità della controparte non basta l’indizione di una conferenza stampa, occorre
convocare urgentemente una nuova assemblea e decidere con le lavoratrici come agire, senza
escludere la proclamazione dello stato di agitazione con avvio delle procedure di conciliazione in
Prefettura.
Per mantenere i diritti conquistatti con dure lotte non c’è che una strada….riprendere la lotta, non ci sono scorciatoie.

A.L. Cobas – Comune di Busto Arsizio

busto arsizio educatrici cobas – MALPENSA24