LEGNANO – Il nome era atteso entro gennaio, ma a poche ore dalla fine del mese ancora non c’è. E non sembra che arriverà a breve. Ci riferiamo al candidato sindaco del PD a Legnano. Anche l’ultima riunione tra i dem e i loro alleati (rimasti, verrebbe da dire dopo la defezione dei Verdi, seguita a quella di numerose liste civiche) ovvero Insieme per Legnano, riLegnano e Articolo uno, non ha risolto il rebus. Negli ultimi giorni il nome ritenuto più probabile era quello dell’ex consigliere comunale Lorenzo Radice (nella foto a fianco), 38 anni, laureato in Sociologia e da sempre attento alle tematiche sociali; ma è rimasto nel campo delle congetture. Se il centrodestra, come anticipato a Malpensa24, scioglierà le riserve entro due settimane, il PD potrebbe essere l’ultimo dei principali attori politici in campo a decidere.
Brumana: «Un’altra fumata nera dal conclave partitico»
L’ennesimo rinvio in Via Bramante presta il fianco a chi vede il partito in difficoltà e ai suoi rivali. Il primo commento è quello del vincitore delle primarie civiche di domenica scorsa, Franco Brumana, con il quale proprio il partito di Zingaretti aveva immediatamente escluso ogni possibilità di dialogo, figuriamoci di alleanze in vista delle Amministrative. «Il tavolo politico – ironizza Brumana – apparecchiato dal PD per scegliere il candidato sindaco attraverso negoziazioni riservate con altri partiti e con le liste civiche ancelle del partito ancora una volta è risultato inconcludente. Purtroppo il PD continua a disinteressarsi dei problemi concreti della città e quindi del programma perché privilegia la trattativa sulla poltrona del sindaco. È auspicabile – aggiunge il promotore della Costituente Civica – che venga designato un candidato serio ed esperto, che conosca a fondo i problemi della città e che non abbia avuto un ruolo nella deludente stagione della giunta di Centinaio, che non a caso si è conclusa con una eclatante batosta elettorale».