CARDANO AL CAMPO – Non è un mistero. Da mesi la sinistra rappresentata da “Cardano é”, il Partito democratico e Progetto Cardano si stanno incontrando con l’obiettivo di presentarsi uniti alle elezioni del prossimo giugno. Ma a pochi mesi dal voto ancora non si è arrivati a un dunque e ora il gruppo rappresentato in aula da Paola Torno e Massimo Poliseno chiede di fare in fretta.
Non bisogna arrivare in ritardo
La nota diramata oggi, 11 gennaio, dal direttivo di “Cardano é” appare come un inequivocabile messaggio ai possibili alleati. Dalle indiscrezioni dello scorso ottobre che davano Lorenzo Aspesi come possibile candidato sindaco di un’ampia coalizione alternativa al centrodestra che attualmente governa la città, è calato infatti il silenzio. Si legge ora: «I tempi per progettare un nuovo governo della città sono maturi e in città ci sono forze capaci in grado di farlo; non bisogna arrivare in ritardo. “Cardano è” darà il suo contributo in questa direzione perché non è disponibile a coalizioni dell’ultimo minuto. Siamo convinti che ci sia bisogno di un progetto in grado di aggregare quelle positive risorse che operano nei tanti settori della vita sociale cardanese, a partire da chi si è prodigato in questi anni nella critica dell’inerzia di chi oggi amministra Cardano al Campo».
Valori e candidati
Secondo “Cardano é”, la città ha bisogno di essere amministrata con un deciso cambio di passo rispetto all’attuale amministrazione (Lega e Fratelli d’Italia) che da cinque anni «naviga a vista». E continua: «Pensiamo dunque alla definizione di un perimetro valoriale attorno al quale costruire il nuovo governo della città che sia contraddistinto dalla difesa del territorio, dall’inclusione sociale e di genere, dal primato del pubblico, dalla trasparenza e dalla lotta alla corruzione. Temi del resto innervati nella nostra Costituzione antifascista. Temi nei quali tutte e tutti, possano riconoscersi con pari dignità. Perimetro e contenuti prima, poi la scelta delle persone che, a partire dalla candidatura a sindaco, possano al meglio interpretarli. Noi ci siamo».