Farmacia alla Mizar? FdI: «Agesp non deve fare business». Busto, quartieri in rivolta

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BUSTO ARSIZIO – È ormai un caso politico la proposta di Agesp Attività Strumentali di spostare una farmacia nel complesso commerciale e di intrattenimento che sta per sorgere all’ex Mizar di Beata Giuliana, “tagliando” i due punti vendita di Sacconago (via Padre Giuliani) e Santa Croce (viale Boccaccio). «Sono stato il primo ad oppormi a questa proposta – rivela Massimiliano Nardi, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, a proposito del vertice di maggioranza – non è neanche un’idea sbagliata in sé, ma esula da quella che è la funzione di una società partecipata, che ha l’obiettivo di dare un servizio, non di fare business».

Il no di Fratelli d’Italia

«Se avessero detto di voler aprire una quinta farmacia, sarebbe un investimento per un servizio in più, e ci potrebbe anche stare, poi andrebbe valutata qual è la collocazione migliore – spiega Nardi, che conosce bene il settore per ragioni professionali – invece la bozza della proposta di Agesp è di tagliare due farmacie, sguarnendo due quartieri, per aprirne un’altra potenzialmente più redditizia. A quel punto però si tratterebbe di speculare con i soldi dei cittadini». E sono diversi i fattori per cui questa idea appare «inopportuna» all’esponente del partito di Giorgia Meloni. «Un servizio per gli anziani, un punto di socializzazione, in particolare in un quartiere popolare come Santa Croce. Abbiamo visto in tempo di emergenza Covid quanto è stato decisivo il servizio delle farmacie Agesp, ad esempio per la distribuzione delle mascherine».

Le farmacie nei centri commerciali

E poi c’è un altro punto di domanda, che riguarda le farmacie nei centri commerciali: «Generalmente – sottolinea Massimiliano Nardi – non hanno grande successo, perché la gente in quei luoghi ci va a fare shopping di altro genere, non va con la ricetta a prendere le medicine». Il caso della nuova farmacia di Solbiate Olona all’Iper, che ha chiuso il primo anno in perdita, è un campanello d’allarme. Poi alla Mizar non sorgerà un vero centro commerciale ma un polo commerciale, dove comunque la gente andrà tendenzialmente a fare shopping. E non dimentichiamo nel nuovo ospedale di Beata Giuliana è prevista una nuova farmacia: piuttosto lavoriamo per fare in modo che si possa pensare a quella farmacia, ma senza chiudere le altre creando un disservizio».

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Borsano protesta

La farmacia di viale Boccaccio non è propriamente a Borsano, ma nel limitrofo quartiere Brughetto (parrocchia di Santa Croce), eppure il Comitato spontaneo di Borsano si schiera contro ogni ipotesi di chiusura delle farmacie che Agesp ritiene poco redditizie (viale Boccaccio e Sacconago, via Padre Giuliani): «Si trova nella confinante Santa Croce, detta Brughetto, un popolare e popoloso quartiere inserito fra Sant’Edoardo e Borsano formato soprattutto da case popolari e anche tante belle villette – si legge in una nota del comitato di cui è portavoce Adriano Landoni – la Farmacia Agesp ha un potenziale di utenza molto ampia, ma essendo poco redditizia vuol dire che svolge solo un servizio essenziale per le persone anziane o senza mezzi di trasporto, doveroso per una farmacia della partecipata comunale. Esprimiamo la nostra contrarietà ad una chiusura che penalizza le persone più deboli e invitiamo Agesp ad una analisi del perché la maggior parte delle persone con mezzi preferiscono altre farmacie, un problema che non si risolve spostando la Farmacia ma cambiando la strategia di marketing».

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