Ferno, la sconfitta costa caro a Cerutti: perde anche la presidenza Ancai

MALPENSA – Mauro Cerutti non sarà più il presidente dell’Ancai (Associazione nazionale comuni aeroportuali italiani). Dopo oltre dieci anni – alla guida del comitato che tutela gli interessi di cittadini, attività economiche e risorse ambientali dei Comuni nel loro rapporto con gli aeroporti italiani – è costretto a farsi da parte. D’altronde, le Amministrative di Ferno hanno parlato chiaro: gli toccherà un ruolo in minoranza per i prossimi cinque anni. Così come è chiaro lo statuto dell’Ancai: per essere membro del direttivo bisogna ricoprire la carica di sindaco o vicesindaco.

Il percorso all’Ancai

All’inizio le regole erano differenti. Solo un primo cittadino poteva farne parte.
Il percorso di Cerutti in Ancai comincia durante il suo primo mandato da sindaco a Ferno (fu eletto nel 2007) subentrando in corsa al suo predecessore, che ai tempi era Mario Aspesi (Cardano al Campo). Alle Amministrative del 2012, viene riconfermato in fascia tricolore. E lo stesso accade per il suo ruolo alla guida dell’Ancai. La svolta arriva nel 2017. Dopo due mandati da sindaco, Cerutti non può essere rieletto. Al suo posto, Ferno sceglie Filippo Gesualdi, che designa Cerutti come suo vice. Per norma, la carica da presidente Ancai sarebbe dovuta terminare. Invece la soluzione trovata da tutto il comitato fu di modificare lo statuto, inserendo anche la figura del vicesindaco all’interno del direttivo. Tradotto: altri cinque anni da presidente per lui.

Il ciclo si chiude

Ora però la musica cambia. Le urne fernesi hanno scelto Sarah Foti, obbligando Cerutti in minoranza. «Decado», dice. «Ora ci saranno le votazioni in assemblea generale per scegliere il nuovo presidente. Ma manderò comunque una pec con le mie dimissioni». Sarà quindi un esercizio democratico a individuare il suo successore, «quello che posso fare è indicare uno dei miei vice: Alessandro Colletta (sindaco di Orio al Serio), perché ha sempre lavorato molto bene».

Il prestigio di Malpensa

Prima Aspesi, ora Cerutti. Per vent’anni i Comuni di Malpensa sono stati ai vertici dell’Ancai, segno del prestigio di cui gode il territorio che si sviluppa intorno allo scalo della brughiera. Ma ora verrà meno questo bollino di qualità? «Non credo», sottolinea. «Quando accettai la presidenza, dissi subito che tutti dovevano togliersi la casacca politica. Lo spirito dell’Ancai è portare avanti le esigenze di tutti i Comuni. E spero si continui così». Al suo posto ci sarà un nuovo rappresentante, non necessariamente parte del direttivo. E se Ferno avrà un ruolo «mi auguro che la nuova amministrazione possa indicare una persona che sia capace di farsi carico con lo stesso entusiasmo delle istanze importanti per il territorio».

Il commento post-sconfitta

Per Cerutti, la sconfitta alle urne è ancora in fase di smaltimento. È stata incassata, ma secondo l’ormai ex vicesindaco un motivo c’è se ha perso. Anzi, se ha vinto Foti: «Sono stati i partiti», commenta. «Se avessero contato solo le persone, avremmo vinto alla grande». Ecco perché «voglio ringraziare tutti i cittadini che ci hanno votati, per noi è la massima riconoscenza di stima e di fiducia». Preferenze che «sono state date a me, ma soprattutto alla mia squadra». Ecco la stoccata allora: «Sta proprio qui la differenza. Da noi hanno scelto i candidati, abbiamo più preferenze. Da loro hanno fatto la differenza i simboli, un’onda lunga che li ha premiati». Tesi che rinforza la sua posizione e le sue scelte degli ultimi mesi: «Non volevamo fare parte del carrozzone dei partiti». Ma soprattutto con Fratelli d’Italia: «Non avevamo più niente da spartire con loro. Spero che le questioni di Filippo Gesualdi ora si risolvano nel migliore dei modi, ma avevano dato una svolta negativa alla squadra». E che «ha portato a creare distinzioni: non siamo mai stati interpellati sulle nostre posizioni».

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