Tropical house, a Ferno nuovo singolo per Augustkid tra estate e malinconia

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AUGUSTKID

FERNO – «“Dovresti andartene, perché altrimenti potrebbero esserci dei guai”: per “Trouble (you should go)” ho messo in contrapposizione il testo e il suono della tromba registrata da Eugeniu Albiu, malinconici, rispetto a una parte strumentale positiva». Così Andrea Bratti, produttore musicale di San Macario, ha parlato dell’ultimo brano che ieri, venerdì 14 aprile, ha diffuso con il nome di Augustkid: «questa volta le parole sono abbastanza pessimiste – parlano di una persona che chiede al partner di lasciarla stare, perché altrimenti rischia di fargli del male – dissociandosi dal mood estivo della canzone».

Junerule

Il secondo brano in collaborazione con Junerule

Come ha raccontato Bratti, compositore dedito alla musica elettronica – più precisamente tropical house e deep house – giunto alla tredicesima pubblicazione, al suo esordio pubblicato il 31 dicembre 2021 partecipò Salvatore “Junerule” Nuzzi: «È una soddisfazione vedere che anche dopo così tanto tempo siamo riusciti a terminare insieme un altro pezzo, “Trouble”. Anche perché la mia prima traccia, che ho fatto con lui, è anche quella che adesso ha raccolto il numero più alto di ascolti, tre milioni.
Il singolo uscito per Ego Italy è importante: «Ne sono contento perché spesso le etichette italiane che trattano il mio genere di musica sono poche. Questa forma di elettronica va molto all’estero e quindi sono più difficili da raggiungere perché non se ne occupano: se lo fanno con un brano come questo è un traguardo».

La scelta del nome giusto

«Quando ho iniziato cercavo un nome che mi rappresentasse – ha spiegato Bratti, classe 1996 – sono nato il 14 agosto e “Augustkid” mi sembrava abbastanza estivo, funzionava. Prima che uscisse il mio brano di debutto mi ero messo in contatto con un’etichetta, dal momento che non avevo ancora un progetto nè una pagina Spotify.
Di solito te la creano loro nel caso tu non abbia nulla e mi chiesero come mi volessi chiamare. Quando vennero a sapere la mia scelta mi dissero che non si poteva fare: c’era un altro artista inglese che si chiamava nello stesso modo ma con le due parole staccate, poteva crearsi della confusione. Sui nomi sono molto attento, sono andato in crisi perché avevo trovato una soluzione dopo tanto tempo speso a pensarci. Poi l’accordo non si è concretizzato e mi sono creato da solo la pagina: c’era un’altra persona che aveva lo stesso nome ma nel mio caso è in stampatello e le due parole sono attaccate».

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