VARESE – Un professore di letteratura russa all’Università dell’Avana, a cui viene assegnato il compito di lavorare come traduttore per i bambini vittime del disastro nucleare di Chernobyl, inviati a Cuba per cure mediche: è questa la storia narrata da “Un traduttore”, film che domani, lunedì 4 dicembre, sarà proiettato al Cineclub Filmstudio 90 di via de Cristoforis; diretto da duo formato dai fratelli Rodrigo e Sebastian Barriuso, è tratto dalla biografia del loro padre.
“L’opera umanitaria di una delle tante ‘figure nell’ombra’”
A impreziosire la serata sarà presente Manuel Barriuso, padre dei due registi e docente all’Università degli Studi dell’Insubria. Il professore parlerà del film raccontando la sua storia, alla base della trama. «Nella prospettiva privata degli autori, un ritratto intimo volto a celebrare l’opera umanitaria di una delle tante “figure nell’ombra” che hanno attraversato la storia senza essere abbastanza onorate. E anche un modo per riconciliarsi con quel papà così coinvolto in una faccenda troppo grande per essere davvero compresa dai due bambini», ha scritto Lorenzo Ciofani nella sua recensione su Cinematografo.it.
Il film è stato selezionato per numerosi festival cinematografici, trionfando allo Shanghai International Film Festival come miglior film e miglior regia. La proiezione di “Un traduttore” fa parte del programma della rassegna a tema sociale organizzata da Filmstudio 90 “Un posto nel mondo”: l’appuntamento è stato organizzato in collaborazione con il Centro Universitario Teatrale dell’Insubria e con il corso di laurea in Storia e storie del mondo contemporaneo.
L’ingresso agli eventi nella Sala Filmstudio 90 è riservato ai soci dell’associazione e ai soci Arci: chi non è tesserato può richiedere la tessera fino a ventiquattro ore prima dell’evento al link: https://www.filmstudio90.it/tesseramento/ (biglietto intero 5 euro, ridotto 3 euro per under 25 e studenti dell’Insubria). Per maggiori informazioni è possibile conattare via e-mail l’indirizzo filmstudio90@filmstudio90.it.
