VARESE – I gradi di capogruppo in Provincia e quattro posti nel direttivo sono valsi la resa dei Zappa boys. E con il ritiro della candidatura di Chicco Vettori Simone Longhini incassa la prima vittoria e si appresta a vivere il congresso di sabato 27 gennaio da candidato unico prima di prendersi il partito.
Vettori out
La notizia che la corrente Zappamiglio non giocherà la sfida congressuale è iniziata a circolare nella tarda mattinata di oggi, mercoledì 24 gennaio. Il “prendere o lasciare” della più numerosa truppa guidata da Longhini, e con la doppia regia del regionale Giuseppe Taldone e del tradatese Rosario Tramontana, ha sortito l’effetto desiderato: arrivare a congresso con Longhini candidato unico e con la bandierina del partito unito da sventolare. Non importa se si tratta di un “amore di facciata”, perché tra i forzisti rimasti senza candidato c’è chi predica “pazienza” e chi mastica amaro per il mancato confronto.
I numeri come a tombola
Se sul fronte Longhini si ride senza cantare vittoria in piazza, sull’altra sponda si fanno i conti per convincersi che alla fine si è portato a casa il massimo. I più ottimisti parlano infatti di posizioni “ottenute” a go-go: due in lista, due delegati con nomine nel direttivo (di cui una ai Dipartimenti, ovvero un ruolo quasi mai tradotto nel concreto nella vita dei partiti), il capogruppo a Villa Recalcati (che passerà così da Longhini a Vettori) oltre alle nomine di diritto nella “governance” provinciale «che – dicono in area Zappamiglio – sono tutte “nostre”».
La realtà? Quelli che davvero potrebbero avere un peso sono i due nomi (Quagliata e Landolfi) nella lista unitaria di quindici. «E il capogruppo in Provincia», fa presente qualcuno. Senza considerare che Forza Italia ha due consiglieri a Villa Recalcati e una strategia politicamente “strabica”: Longhini (che sarà il nuovo segretario) è fortemente agganciato ai consiglieri di opposizione, Vettori (al contrario) è stato (soprattutto nelle ultime vicende) aperto e dialogante con il presidente e la maggioranza.