Galimberti: «2,5 milioni di danni e 2 anni persi se la Caserma cambia destinazione»

Caserma Galimberti

VARESE – Nuovo capitolo della querelle elettorale tra centrosinistra e centrodestra in merito al futuro dell’ex Caserma Garibaldi. All’indomani della visita a Varese del governatore Attilio Fontana, che insieme all’assessore regionale Stefano Bruno Galli ha dato la sua benedizione al progetto alternativo per lo stabile proposto da Matteo Bianchi, il sindaco uscente Davide Galimberti è tornato sulla questione, facendo i conti dell’impatto che un cambio di destinazione avrebbe sul cantiere, sia dal punto di vista economico che dei tempi.

Danni economici e tempi allungati

«Alla luce del dibattito che si sta svolgendo proprio in relazione alle possibili altre destinazioni – esordisce il primo cittadino – mi sono permesso di buttare giù alcuni numeri su quelle che potrebbero essere le conseguenze di un’eventuale retromarcia rispetto alla destinazione che tutti gli enti sottoscrittori all’unanimità hanno individuato, cioè un polo culturale. Il Comune di Varese e gli altri enti sarebbero esposti ad un costo complessivo di danni, riserve, risoluzioni contrattuali che arriva a oltre 2 milioni e mezzo di euro, solo per le attività svolte fino a questo momento». Capitolo costi a parte c’è poi il discorso relativo ai tempi che sarebbero necessari in caso di cambio di destinazione. «Mettendo insieme tutte le varie fasi amministrative – continua Galimberti – si perderebbero sostanzialmente due anni circa solo in attività burocratiche legate alle risoluzioni contrattuali, alle eventuali nuove gare e alle eventuali nuove attività di progettazione».

Caserma Garibaldi

Schiaffo alla città

«Trovo che il solo fatto che questo tema sia entrato nell’agenda politica sia uno schiaffo alla città – continua il sindaco – perché di questo intervento se ne parla da decenni e solo grazie alla mia amministrazione qui c’è un cantiere e questo è oggettivo. Il fatto che la Lega voglia tornare indietro è un atto di invidia per il fatto di essere riusciti finalmente dopo tanti decenni a dare una forma di cantiere e una vera destinazione a questo luogo». Galimberti ha sottolineato poi la sua preoccupazione sul rischio concreto per Varese di perdere l’Archivio del Moderno in caso di un cambio di vocazione per l’ex caserma. «È evidente che nell’ipotesi in cui si concretizzassero altre destinazioni oltre a quella culturale l’Archivio del Moderno saluterebbe Varese e andrebbe in altre città visto che è particolarmente ambito da città importanti».

Una visione comune

Galimberti pone poi un altro tema, relativo alla collocazione all’interno dell’ex Caserma della Biblioteca dei ragazzi che attualmente ha sede in via Cairoli. «La biblioteca verrebbe trasferita da Biumo e portata qui con immensi spazi, con un’organizzazione ben diversa. Nell’area dell’attuale biblioteca a Biumo verrà realizzato lo studentato per gli universitari, quindi come intende procedere la Lega? È loro interesse bloccare anche la riqualificazione dello studentato? Forse non si sono resi conto del fatto che tutti gli interventi sono strettamente connessi e c’è una visione comune». Infine Galimberti annuncia quello che sarà il suo primo atto ufficiale in caso di riconferma a sindaco dopo il ballottaggio. «Scriverò ad Attilio Fontana, che non mi aspettavo che si prestasse, dopo essere stato qui insieme a me a visitare i primi passi del cantiere, a fare una retromarcia di questo tipo. Chiederò la convocazione del Collegio di vigilanza per fare chiarezza sulla prosecuzione del cantiere».