GALLARATE – «Temiamo che il buonsenso si sia smarrito a Gallarate». Sanzionare a tappeto i pubblici esercizi della città per l’assenza di catenelle rosse e bianche atte a delimitare l’ingombro di dehors esterni, secondo Forza Italia «è un esercizio che fa a cazzotti proprio con il senso della misura».
Insulto all’intelligenza
Prende duramente posizione il coordinamento cittadino di Forza Italia, quarta forza di maggioranza che in giunta esprime il vicesindaco Rocco Longobardi (Attività Produttive) in merito alle multe comminate dalla polizia locale nei giorni scorsi a numerosi bar e ristoranti della città. Bene i controlli su eventuali abusi nell’occupazione degli spazi concessionati, si legge nella nota diramata dal coordinatore Nicola Mucci, «ma pensare di avere il nostro centro storico costellato di orribili paletti e catenelle in plastica bianche e rosse è un insulto non solo alla intelligenza ma anche al decoro pubblico. Ve lo immaginate prendere un aperitivo in piazza San Marco, piazza della Signoria o piazza Navona o più banalmente corso Matteotti a Varese o viale Milano a Busto Arsizio in dehors circondati da una segnaletica a catenelle bianche e rosse degne più di un cantiere stradale che di un elemento di arredo urbano».
L’ennesimo caso in maggioranza
Secondo Forza Italia la norma che lo prevede «è assai ridicola per la sua stupidità, ma troviamo non meno qualificante il comportamento di chi fa elevare contravvenzioni pensando che tali atteggiamenti contribuiscano all’innnalzamento dello scarso senso civico dell’italica gente». La parole degli azzurri creano inoltre l’ennesimo caso politico interno alla maggioranza, perché sono in netto contrasto con il comunicato diramato oggi dall’assessore alla Sicurezza Germano Dall’Igna (Sicurezza) «a cura dell’amministrazione comunale», e dunque per conto anche dell’intero esecutivo (vicesindaco compreso?), che difendeva senza indugi l’operato della polizia locale.
«A Gallarate – concludono i berlusconiani – da tempo su alcuni temi si è perso senso della misura. Occorre recuperare dialogo e confronto, avendo capacità di agire come un buon padre di famiglia ovvero prima dissuadendo e poi eventualmente sanzionando. Da ultimo ci chiediamo se forse le pattuglie della nostra polizia locale debbano spendere il loro prezioso tempo in questi discutibili servizi o essere più utilmente impegnate in servizi di controllo delle più gravi infrazioni stradali o in altrettanto utili servizi per la sicurezza pubblica».