Gallarate, l’assessore Allai: «Ai nostri disabili daremo un Centro diurno migliore» 

Gallarate centro disabili allai

GALLARATE – Chiudere il Centro diurno disabili di Cedrate da febbraio 2025? Dopo giorni di polemiche l’assessore ai Servizi sociali di Gallarate Chiara Allai ha raccontato con i numeri la sua verità questa sera, 27 novembre, in consiglio comunale. 

I numeri 

La struttura ha una capienza di una ventina di persone con disabilità, ma negli ultimi anni è ampiamente sottoutilizzato. Attualmente il Cdd ospita 11 persone residenti a Gallarate e due residenti fuori Comune. «Per inciso – ha sottolineato Allai – queste ultime due sono le uniche che pagano interamente i costi della retta che si aggira intorno ai 15mila euro all’anno. Per quanto riguarda invece gli utenti gallaratesi, occorre precisare che essi partecipano solamente per circa 8000 euro complessivi, su un totale di circa 165mila euro». A queste vanno aggiunte altre voci, tra cui i costi per il mantenimento della struttura, per un totale di circa 300mila euro.

Non è più idoneo

L’immobile di via Canova, ha aggiunto Allai, «dagli stessi soggetti della cooperativa che la gestisce, non è ritenuto un luogo adatto anche per la mancanza di uno spazio esterno, un’area verde, nonché legato alla vetustà e all’esiguità degli spazi interni». Tant’è che circa un anno fa la cooperativa ha intrapreso un’interlocuzione con il Comune al fine di valutare lo spostamento alla ex scuola materna di via San Giorgio, ma il dialogo si è interrotto in quanto sembrerebbe che la cooperativa abbia trovato un altro luogo più idoneo, probabilmente sempre in città. «Se è lo stesso gestore che sta cercando (o forse ha già trovato) un luogo differente per farsi carico dei soggetti disabili, quale senso avrebbe quindi rinnovare una convenzione molto onerosa per la amministrazione in uno spazio non attrattivo?».
L’assessore ha evidenziato inoltre che sono oltre 50 i gallaratesi in carico ai Servizi sociali che frequentano centri diurni e di questi oltre 40 frequentano strutture al di fuori della città e per i quali il Comune compartecipa alla retta con una media di 15mila euro a testa. «Buona parte di questi Cdd – ha aggiunto la componente della giunta Cassani –  sono saturi al contrario del nostro, segno evidente che a parità di soggetti gestori probabilmente la scelta delle famiglie, avviene in base alla qualità degli spazi che, evidentemente in via Canova, non sono competitivi».

Il futuro 

L’amministrazione comunale ha assicurato di non escludere –  laddove qualcuno dovesse manifestare l’interesse per la sede di via San Giorgio o per altri immobili comunali più idonei ad accogliere i disabili – la possibilità di realizzare un partenariato pubblico/privato legato al mantenimento in città di una struttura comunale per l’accoglienza dei disabili. «Da notizie ufficiose – ha reso noto Allai – pare che, all’interno di un ex struttura ecclesiale, proprio un soggetto privato stia approntando questo tipo di eventualità ristrutturando gli spazi». E ha rimarcato: «Con gli stessi soldi dedicati al mantenimento della struttura di via Canova, potremmo farci carico almeno del doppio dei soggetti disabili che ne fanno richiesta e che al momento non hanno una compartecipazione da parte nostra. Sarà ovviamente nostra premura contattare tutte le famiglie degli utenti attualmente in carico per trovare la soluzione migliore per la gestione di ogni singolo caso mantenendo ovviamente l’impegno di spesa. La soluzione a cui stiamo lavorando è di dare un luogo più accogliente e norma ai disabili, rispetto all’attuale. Si tratta certamente di un passaggio delicato per questo target di utenti su cui abbiamo un elevata sensibilità, anche se sulla stampa si legge il contrario». 

Gallarate centro disabili allai – MALPENSA24