Ecco Filosofarti. A Gallarate arrivano Paolo Crepet e Massimo Cacciari

gallarate filosofarti 2023 programma

GALLARATE – Sessanta eventi in dieci Comuni differenti, ospiti illustri che vanno da Paolo Crepet a Massimo Cacciari, passando per Miguel Benasayag, Gherardo Colombo, Alberto Cozzi, Vito Mancuso, Carlo Sini e tanti altri. Un festival che unisce la filosofia alla musica, all’arte, alla letteratura e alla fotografia. Tutto è pronto per la diciannovesima edizione di Filosofarti. 

L’edizione 2023

Filosofarti è stato presentato questa mattina, 1 febbraio, al Teatro delle Arti Gallarate, da sempre il centro di gravità di un festival che quest’anno raggiungerà anche Arona e l’Eremo di Santa Caterina a Leggiuno, oltre che da anni partecipano attivamente ospitando una parte degli eventi, come Besnate e Busto Arsizio. Alla regia, come sempre, Cristina Boracchi (guarda l’intervista video). Sarà Villa Pomini a Castellanza ad ospitare l’apertura domenica 12 febbraio alle 17, mentre il giorno dopo agli Studi Patri di Gallarate alle 18 si terrà un omaggio a Treccia Zaro con una lezione sulla poesia a cura di Silvio Raffo. Il programma completo è consultabile su www.filosofarti.it .

Limite/Illimite 

Il tema scelto per la 19esima edizione è Limite/Illimite. Di seguito la motivazione degli organizzatori: 

Il mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo ha subito in questo biennio un duro colpo, ma allo stesso tempo è emersa con forza l’identità e il potenziale che questo universo ha da offrire: ha infatti preso forma la consapevolezza del ruolo che l’arte e la cultura rivestono nella collettività. Dato il valore aggiunto che la cultura riveste nella costruzione della Polis e della Comunità, Filosofarti, pure fra mille difficoltà, sente pertanto il dovere di dare il proprio contributo sempre più esteso al territorio provinciale e non solo alla luce della vocazione che guida un volontariato culturale pro-teso verso un umanesimo integrale: questo, per non essere sopraffatti dal momento presente ma anche per proporre nuovi stili di vita coerenti con le transizioni in atto e con una dimensione generativa del singolo nella collettività e nell’ecosistema locale e planetario facendolo anche attraverso modalità che sono compatibili con l’emergenza sanitaria proprio per non vanificare un ‘tempo’ che ci viene restituito e che va riprogettato. Fino a dove, dunque? La domanda che guida il festival che ha l’obiettivo di indagare su limiti e opportunità delle relazioni antropiche, del rapporto uomo/natura, dei limiti etici del sapere scientifico e dei media, dei limiti dello sviluppo, fra decrescita felice e crescita sostenibile, del limite come barriera o confine/frontiera da superare ma anche limite come luogo di sobrietà, conservazione, valore e consapevolezza della fragilità umana rispetto alla dimensione cosmica e trascendente_ Del resto, la tensione verso la bellezza e la verità da sempre costituisce lo sfondo del progetto di Filosofarti, festival giunto alla XIX edizione nella convinzione che il pensiero filosofico e le esperienze artistiche siano patrimonio comune di civiltà e di ascolto rispettoso anche fra lontani e proposta che ancora una volta si sviluppa in coerenza con l’onorificenza al merito ottenuta dalla Presidenza della Repubblica per l’impegno sociale e culturale e con il riconoscimento di Regione Lombardia come manifestazione di rilevanza regionale_ Questa nuova edizione che è dedicata, ancora una volta, all’incontro con testimoni della contemporaneità e, nel contempo, non si sottrae al bisogno di dare indicazioni anche per progettare il domani nella consapevolezza del presente oltre la velleità di un ritorno al passato come criterio di ‘normalità’. L’iniziativa, che da sempre sposa la logica della rete culturale che unisce un territorio di area vasta interprovinciale in una progettualità condivisa, offre esperienze di carattere filosofico, artistico – musicale, teatrale, visivo e fotografico -grazie alle quali si permette a tutti, dal bambino all’adulto, dall’esperto al semplice curioso, di confrontarsi con la riflessione filosofica e di farlo attraverso modalità interattive e innovative senza snaturare la complessità della teoresi. Il Festival promuove infatti la diffusione delle relazioni fra arte e filosofia generando un circuito virtuoso che coinvolge molte città oltre a Gallarate, dove sí colloca il nucleo organizzativo dell’Associazione Culturale del Teatro delle Arti. In-fatti molte realtà hanno accolto la sfida di condividere un progetto culturale nel quale le esperienze del teatro, del cine-ma, della musica, della scrittura e delle arti figurative sono proposte come veicolo di riflessione, di pensiero e di comunicazione aperta e rispettosa delle diversità ideologiche e culturali. Avvalendosi di patrocini illustri – la Fondazione del Varesotto, oltre al Centro di Promozione della Legalità della provincia di Varese e quindi anche il MIUR Ufficio regionale Lombardia, gli enti locali e universitari coinvolti e, non da ulti-mo, la Società Filosofica Italiana sezione Varesina, Filosofarti è esempio di una cultura che si fa rete e co-progetta con le diverse realtà emergenti nella cultura cittadina e provinciale un prodotto coerente e dinamico, in grado di portare la filosofia alla gente, senza deludere le aspettative degli specialisti. Un modello, questo, che ha fatto scuola nel territorio. Ed ecco allora che Filosofarti genera una ‘piazza’ che, anche se dovesse essere virtuale, sarà viva per permettere d esprimere diverse visioni del mondo e di discutere idee non necessariamente contrapposte, avviando uno stile di ascol. to e di onestà intellettuale che porta alla riconsiderazione dei valori di cittadinanza entro i quali risiedono i capisaldi delle convivenza civile. 

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