Gallarate, interrogatorio fiume per Caianiello: il Mullah parla per ore

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GALLARATE –  Interrogatorio fiume oggi, lunedì 2 settembre, per Nino Caianiello, l’ex plenipotenziario di Forza Italia a Varese e presunto “burattinaio” di un vasto sistema di tangenti, appalti e nomine pilotate e finanziamenti illeciti alla politica. L’ex politico, finito in carcere lo scorso 7 maggio in un blitz della Dda che aveva portato ad altre 42 misure cautelari, già il 6 agosto scorso davanti ai pm milanesi aveva iniziato a rendere le prime parziali ammissioni.

Chiesta alla Camera autorizzazione per arresto Sozzani

Oggi per lui il terzo appuntamento con gli inquirenti nel carcere milanese di Opera (nel primo di metà giugno aveva reso una versione poco credibile) che è andato avanti per ore ed ore, dopo che già ai primi di agosto il Mullah, difeso dal legale Tiberio Massironi, aveva fatto sapere ai pm che avrebbe avuto intenzione di fare ammissioni, forse per provare a percorrere anche la strada del patteggiamento. Già il 6 agosto, infatti, Caianiello aveva confermato di aver incassato soldi e in particolare dall’ex segretario di FI a Gallarate  Alberto Bilardo che, come molti altri indagati che puntano a patteggiare, ha già collaborato nelle indagini con centinaia di pagine di verbali. Intanto, nell’inchiesta in cui i magistrati milanesi hanno anche chiesto alla Camera l’autorizzazione all’arresto del deputato FI Diego Sozzani, proseguono pure gli accertamenti degli investigatori della GdF su presunti fondi neri  nascosti, anche all’estero, e riconducibili, sempre stando agli investigatori, proprio a Caianiello. E i pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri si apprestano anche a chiedere il processo con rito immediato, per saltare la fase dell’udienza preliminare, per una decina di persone, tra cui l’ex consigliere comunale milanese ed ex vicecoordinatore lombardo di FI Pietro Tatarella e lo stesso Caianiello.

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