BUSTO ARSIZIO – Libero anche Alberto Bilardo, uno degli uomini fidati di Nino Caianiello, il plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese arrestato lo scorso 7 maggio in seno all’inchiesta Mensa dei poveri, con Bilardo stesso, messo ai domiciliari lo scorso 14 giugno, proprio il giorno in cui Caianiello fu sentito dal pm Luigi Furno. Bilardo, assistito dall’avvocato Roberto Aventi, ha chiuso un accordo con la procura di Milano, dopo essere stato ascoltato per quattro volte, per un patteggiamento a 3 anni.
Patteggia anche Borsani di Alfa srl
L’ultimo interrogatorio è andato avanti sino a sera lo scorso mercoledì 24 luglio. Due giorni poi la conferma: Bilardo, che operava anche in Accam, e stando alla procura di Milano, faceva da tramite agli affari del Mullah, trovato l’accordo per i patteggiamento. Dal pomeriggio di oggi, venerdì 26 luglio, Bilardo è un uomo libero: con un accordo patteggiato a 3 anni con la procura, che dovrà essere ratificato dal gup ma che gli è valso l’assoluta libertà. Dalle prime dichiarazioni del’ingegnere, tra l’altro, sono stati contestati a Caianiello, nuovi capi di imputazione. Bilardo avrebbe pienamente collaborato. Ieri, giovedì 25 luglio, era tornato in libertà (era ai domiciliari) l’ex coordinatore provinciale di Forza Italia e ex consigliere comunale a Busto Carmine Gorrasi. Non ha mai rilasciato alcuna dichiarazione: ha presentato una memoria difensiva. O ha chiarito, oppure le sue dichiarazioni non servono più visto le dichiarazioni degli altri coinvolti. E oggi ha chiuso il patteggiamento a un anno e 10 mesi anche Davide Celso Borsani, direttore operativo di Alfa srl, indagato a piede libero nell’inchiesta e assistito dall’avvocato Cesare Cicorella. In carcere resta il Mullah che a quanto pare non ha intenzione di parlare ancora. E la procura sarebbe pronta a chiedere il giudizio immediato per tutti gli indagati sottoposti a misura di custodia cautelare.