Ospedale Gallarate, il Pd: «Area a rischio abbandono. Ecco il nostro progetto»

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GALLARATE – «Il destino della realizzazione del nuovo ospedale unico e il futuro della vecchia struttura non devono essere separati ma procedere di pari passo. In caso contrario rischieremmo di ritrovarci con una vasta area abbandonata, con una ferita nel tessuto urbano del centro cittadino di Gallarate». Il capogruppo Pd Giovanni Pignataro, sintetizza la spinta che ha portato il Partito Democratico gallaratese a mettere sul piatto «quella che sinora è la prima vera proposta concreta di un progetto di valorizzazione di quella che diventerà la vecchia struttura ospedaliera». Un progetto che si riassume in due parole: quartiere solidale.

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Rischiamo una ferita in pieno centro

«Questa proposta – ha spiegato Margherita Silvestrini, consigliere Pd a Gallarate – è frutto di un lavoro accurato che ci ha portato ad ascoltare diversi soggetti in modo da presentare un progetto in grado di incontrare le reali esigenze dei gallaratesi». L’area è estremamente vasta: 20 mila metri quadrati in tutto dei quali solo 6 mila «sono destinati, ad oggi, ad ospitare servizi socio sanitari». Cosa si intende per quartiere solidale? «In una città dove la popolazione anziana è in crescita costante e dove assistiamo allo spopolamento del centro storico – ha continuato Silvestrini – La proposta coniuga l’esigenza per molti over 65 di mantenere la loro autonomia, vivendo in un contestato in qualche modo protetto. Ovvero che metta loro a disposizione tutti i servizi di cui necessitano». Si parte «Riconvertendo gli edifici di più recente costruzione  dell’ospedale di Gallarate, il padiglione Trotti Maino, in un Presidio Socio Sanitario Territoriale (PreSST) che fornisca prestazioni ambulatoriali e domiciliari a media e bassa intensità, percorsi di sanità d’iniziativa, di prevenzione e di educazione sanitaria, ed ambulatori specialistici, in stretta correlazione con le cure primarie (medicina di famiglia), dando così attuazione a quanto previsto dalla legge di riforma del sistema socio-sanitario in Lombardia.

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Un’idea nuova di comunità

«Utilizzare l’esistente limitando al minimo gli abbattimenti rappresenta un modo per rendere il progetto economicamente sostenibile», ha sottolineato il segretario cittadino Pd Davide Ferrari. L’idea di quartiere solidale è ampia e comprende «Il riutilizzo del restante spazio, compresi l’area del parcheggio e l’area di proprietà comunale di Via Pastori,  per la realizzazione di un luogo dove l’architettura urbana faciliti la convivenza tra generazioni e alle funzioni strettamente residenziali si affiancano soluzioni pubbliche di quartiere utili a   favorire la socialità, l’inclusione e un adeguato livello di protezione e sicurezza», hanno proseguito Ferrari e Silvestrini.  Il progetto del nuovo insediamento, frutto di un concorso di idee, potrebbe prevedere un percorso ciclopedonale pubblico tra edifici che si affacciano su un’ampia area verde  con spazi abitativi essenziali e spazi comunitari polivalenti. Alloggi confortevoli, economicamente vantaggiosi e sicuri dove anche chi è fragile può trovare, in sinergia con gli insediamenti occupati dai servizi socio-sanitari presenti, risposte on demand a seconda del proprio grado di autonomia. Un quartiere dove le diverse  generazioni trovino sicurezza, protezione e benessere grazie allo sviluppo di servizi, facilitazioni, supporti, relazioni che rendano socialmente più ricca la comunità e più facile la vita alle persone fragili che raccolga «Unità abitative di diverse metrature con gli spazi limitati alle esigenze individuali e personali, ampi spazi comuni da dedicare a servizi, tempo libero, socialità – aggiunge Silvestrini – Aree verdi, aree sportive, esercizi commerciali di vicinato; ma anche bar o ristoranti e i così detti orti condominiali sfruttando gli spazi in altezza per il verde».

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Gallarate può avere voce in capitolo

Accanto a questo «Potremmo avere alloggi a prezzi calmierati con i giovani – ha spiegato Ferrari – Un’idea di comunità differente, dove il costo basso dell’alloggio potrebbe venire compensato dalla gestione da parte dei più giovani di servizi utili alla collettività». Un progetto che potrebbe inserirsi in una proposta più ampia di riqualificazione «Che dalla Camelot, porti al Maga». Il 20 si riunirà «La commissione per la cabina di regia del nuovo ospedale unico – ha spiegato Silvestrini – Noi siamo pronti con una proposta vera, concreta, necessaria alla città e sostenibile». La partita, però, è regionale. «Così ripete il sindaco Andrea Cassani – ha concluso Pignataro – In realtà non è così. Gallarate è uno dei principali Comuni coinvolti nel progetto e certo sappiamo che, per Regione Lombardia, realizzare un’opera da mezzo miliardo di euro con il favore di Gallarate sarebbe molto diverso che non doverla realizzare con Gallarate in opposizione. L’accordo di programma, inoltre, passa da un voto del consiglio comunale. Gli spazi per avere voce in capitolo ci sono eccome; certo Cassani dovrebbe fare un po’ meno l’iscritto alla Lega e un po’ di più il sindaco».

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