Dossi e ospedale, Cassani: «Gallaratesi attenti alle petizioni carta straccia»

Gallarate petizione sindaco cassani

GALLARATE – «Un po’ fanno demagogia e un po’ fanno i furbetti», avvisa il sindaco di Gallarate Andrea Cassani. In ogni caso, durante la sua consueta diretta Instagram del lunedì dal titolo “Caffè Scorretto”, ha messo in guardia i suoi follower da «petizioni a cazzo» per le quali «non è nemmeno mai chiaro per quanto tempo i vostri dati vengono trattenuti». 

Dossi a Gallarate

Il sindaco si riferisce innanzitutto alla raccolta firme indetta da Fiab e ambientalisti a sostegno della mobilità dolce in città. «Ormai Legambiente fa di tutto – dice Cassani – sono un partito politico malcelato che raggruppa le solite cinque persone che cambiano associazione e bandiera» a seconda del tema del momento. E prosegue: «Sono persone che evidentemente trovano pace solo nel provare a fare qualcosa contro questa amministrazione. L’ultima è mettere dossi in ogni dove in città». Mettendo ben in chiaro che la sua amministrazione non si fa dettare l’agenda da Legambiente, il primo cittadino rende noto che «come già detto settimane fa stiamo ragionando di mettere attraversamenti rialzati protetti, come consentiti dalla norma, dove c’è più pericolo. E’una idea nostra, ma loro forse pensano che raccogliendo firme con petizioni a cazzo la gente possa essere convinta a sostenere le loro progettualità». 

Le 13mila firme 

Un discorso che, secondo il sindaco di Gallarate, vale anche per la petizione promossa da Ocg e discussa due settimane fa in Commissione Sanità in Regione Lombardia. Proprio in quella sede, sottolinea Cassani, «si è visto che quello che viene chiesto già stava nelle carte di Regione Lombardia», ovvero la realizzazione di un nuovo ospedale di eccellenza e il mantenimento di servizi per la cronicità nelle strutture in centro città. «La petizione di 13mila firme che qualcuno porta in giro come vittoria non è dunque altro che carta straccia». 

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