GALLARATE – Il coordinatore di +Gallarate propone all’amministrazione comunale di destinare un luogo o una sala del palazzo comunale a tempio civico dove poter celebrare le unioni civili e tutti i riti laici che coinvolgono la cittadinanza. «Un luogo riconoscibile simbolo di democrazia e di libertà», spiega il referente del gruppo di opposizione, alternativo alla sala giunta dove da sempre viene pronunciato il fatidico sì.
Contrasto all’omolesbobitransfobia
Vuole essere, secondo la capogruppo Sonia Serati, un modo concreto per una città più inclusiva, «dove chiunque possa camminare per strada a testa alta e senza paura, con orgoglio per la propria identità e per quella della persona che ama». E ancora: «Noi crediamo nel matrimonio egualitario, nella genitorialità, nei diritti delle persone e della famiglia, crediamo nel vincolo dell’amore, vogliamo un reale contrasto all’omolesbobitransfobia attraverso l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione sessuale ed affettiva nelle scuole».
Piena uguaglianza
+Gallarate chiede la piena uguaglianza formale e sostanziale davanti alle coppie omosessuali, con proposte volte al riconoscimento di diritti concreti ed esigibili da qualsiasi cittadino. «Siamo convinti che il riconoscimento di una famiglia senza distinzione di sesso sia l’immagine di una società libera, aperta e democratica», continua Serati. «Il fatto che l’assessore dica che sono pochi i numeri delle unioni civili denota che le minoranze per lei non hanno importanza. Invece anche se fosse un solo cittadino a richiedere la celebrazione, questo dovrebbe avere lo stesso peso di 100. Forse si tratta di una fascia di elettorato che non è rappresentato dalla maggioranza, noi invece ci sentiamo rappresentanti di tutti i cittadini. Senza indugio saremo lieti di accompagnare le future famiglie gallaratesi verso il riconoscimento legale della loro unione d’amore».