Il caso Gazzada in Provincia. «Al Keynes situazione pericolosa e insostenibile»

VARESE – La questione parcheggio del Keynes arriva in consiglio provinciale. E c’è chi parla di mistero, come il presidente della provincia Marco Magrini: «Non ho idea del motivo della rinuncia»; e chi come il consigliere della Lega Sergio Ghiringhelli parla di «qualcuno che ha avuto paura ad affidare l’incarico». La domanda: “paura di chi o di cosa?” resta sospesa nell’aula consiglio di Villa Recalcati.

La rinuncia di Gazzada a Villa Recalcati

Fa discutere la rinuncia degli 800 mila euro da parte del Comune di Gazzada. E ancor di più suscita sorpresa l’alone di mistero che ruota attorno al rifiuto del finanziamento per realizzare un’opera necessaria che sia Gazzada sia Morazzone chiedono da tempo. La questione è venuta fuori ieri (lunedì 30 ottobre) durante il consiglio provinciale. Ad accendere l’attenzione è stato il consigliere Alberto Barcaro che ha chiesto delucidazioni in merito.

Non è responsabilità della Provincia

E’ stato il presidente Magrini a ricostruire la vicenda: «Abbiamo proseguito il discorso già avviato tra Provincia e Comuni di Gazzada e Morazzone. Lì al Keynes c’è una situazione insostenibile e molto pericolosa che va risolta. Sono stati diversi i sopralluoghi e la problematica è stata affrontata anche sul tavolo del Tpl».

Magrini poi ha illustrato l’iter, gli interventi e i fondi destinati. «Il problema era che gran parte dell’intervento è sul comune di Gazzada quindi le autorizzazione dovevano arrivare da quel Comune. Però senza spiegare il motivo il sindaco si è tirato indietro. Non è stata la Provincia a bloccare la questione. Anzi, siamo sempre stati disposti ad andare incontro alle esigenze dell’amministrazione. E siamo perplessi poiché noi non sappiamo i motivi, e a quanto pare il sindaco non li vuole nemmeno spiegare. Provincia però vuole andare avanti e i nostri uffici sono già al lavoro e stanno studiando come poter intervenire trovare soluzioni.

Qualcuno ha avuto paura

E’ intervenuto anche Ghiringhelli che ha definito quanto successo «una follia. Ho visto di tutto nella mia vita politica ma è la prima volta che vedo un sindaco rifiutare un finanziamento di 800 mila euro per realizzare un’opera che serve a tutta la comunità». Per quale motivo? Ghiringhelli vola alto e dice: «Forse c’è chi ha avuto paura ad affidare l’incarico». E ha aggiunto: «Il responsabile dell’ufficio tecnico è il sindaco il quale sapeva benissimo che il suo Comune avrebbe dovuto fare le progettazioni. Certo non sottovalutiamo la carenza di personale, ma qui stiamo parlando della rinuncia a un finanziamento senza che la decisione sia stata presa in giunta e portata in consiglio».

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