Giornate Cardiologiche Fondazione Iseni: l’obesità colpisce 6 milioni di italiani. Prevenzione e cura

Da sinistra: Tomassini, Zappa, Iseni, monsignor Pesce, Macchi, Fedele

ROMA – “Cuore ed obesità. Prevenzione e cura delle patologie cardiovascolari nel paziente obeso”, è questo il tema de Le giornate Cardiologiche del Centro Cuore Milano – Malpensa, l’appuntamento scientifico organizzato e promosso dalla Fondazione Iseni Y Nervi e presentato oggi, giovedì 12 ottobre, nella sala congressi di Palazzo Cardinal Cesi a Roma.
L’obesità, che deve essere riconosciuta come una patologia non esclusivamente estetica, e la prevenzione sono state il punto di partenza per una riflessione scientifica avviata in conferenza dai relatori e che verrà approfondita durante i lavori congressuali.

La cultura della cura e della prevenzione

Ad aprire la presentazione del congresso è stato monsignor Francesco Pesce, rettore di Camera e Senato, il quale ha posto l’accento su «prevenzione e cura, due parole che mi hanno colpito in modo particolare. Quando si parla di cura si pensa subito a una malattia e quindi alla guarigione e alla salute, ma questa parola può e deve essere declinata anche come cura dell’anima e dello spirito».
A ricordare la valenza scientifica, ma anche culturale delle Giornate Cardiologiche è stato il professor Andrea Macchi, direttore generale degli Istituti di ricovero e cura di Lonate Pozzolo e vicepresidente della Fondazione Iseni Y Nervi. Ha sottolineato che «l’obesità è oggi in Italia una vera e propria piaga. Lo dicono i numeri. Ed è un fattore di rischio generalizzato, per il diabete e per tantissime altre patologie». Anche oncologiche. Macchi ha definito l’obesità come la patologia della società moderna, causata da stili di vita sbagliati, dall’alimentazione che sta cambiando e dalle cattive abitudini a tavola. «Possiamo dire di conoscere molto bene le cause di questa malattia che non è trasmissibile e che senza una cura adeguata diventa cronica».

Numeri su cui riflettere

E di numeri, impressionanti, ha parlato il professor Marco Antonio Zappa, primario di Chirurgia dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano e presidente Sicob. «Troppo spesso viene considerato un problema estetico. In realtà è la seconda causa di morte al mondo. Sono 1 miliardo le persone obese. In India, che nella nostra percezione è un Paese povero, oltre il 40% è obeso. E nel 2035, una persona su 4 a livello mondiale avrà problemi di obesità. In Italia interessa 6 milioni di persone». E sulla «chirurgia bariatrica – Zappa ha aggiunto – in Italia abbiamo i migliori professionisti e abbiamo raggiunto punti di eccellenza. Ricorrere quindi a questo tipo di chirurgia significa intervenire per migliorare il sistema cardiovascolare del paziente».

Le soluzioni

Il professor Francesco Fedele, docente all’Università La Sapienza di Roma e presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerche Cardiovascolari, ha ricordato l’importanza della cultura della cura e ha sottolineato la correlazione tra l’obesità e le patologie cardiovascolari», ma ha anche posto l’accento sul fatto che «oggi non mancano le soluzioni sia per guarire, che per prevenire. Prima tra tutte quella di praticare attività sportiva, oltre a seguire una sana e corretta alimentazione».
La conferenza stampa di presentazione è stata chiusa dal senatore Antonio Tomassini, che ricordato come dopo il Covid tutto sia cambiato e parlato della necessità di mettere in campo concrete azioni di prevenzione prima ancora che di cura. Erano inoltre presenti gli onorevoli Francesco Ciocchetti, vicepresidente della Commissione Sanità; Marco Furgiuele, segretario della IX Commissione e la senatrice Cinzia Dato. Anche l’onorevole varesino Stefano Candiani ha voluto mandare il suo messaggio di vicinanza all’iniziativa scientifica sottolineando l’importanza della «cultura della prevenzione».

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