Giorno della Memoria a Busto nel segno dei ragazzi. Marcia Antifa per pochi intimi

BUSTO ARSIZIO – Giornata della Memoria anticipata, e a due facce, a Busto Arsizio. Un successo la Marcia della Storia organizzata dalle scuole Tommaseo (con anche i ragazzi delle De Amicis), che ha riempito via Fratelli d’Italia con gli studenti per la celebrazione ufficiale al monumento alla Resistenza e alla Deportazione. Pochi intimi invece per la marcia a lume di candele del Comitato Antifascista, con il corteo tra il buio della lapide ai deportati al parco Comerio – come ha fatto notare polemicamente il portavoce degli “Antifa” Elis Ferracini – e il Tempio Civico chiuso.

Il corteo delle scuole

La Marcia della Storia a Busto è ormai un appuntamento fisso nel programma della Giornata della Memoria, che il 27 gennaio di ogni anno ricorda la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. Sono strafelice di vedervi qui, ragazzi – le parole del sindaco Emanuele Antonelli che ha onorato il Monumento di fronte a palazzo Gilardoni mano nella mano insieme ad assessori e consiglieri – quella di oggi è una delle lezioni più importanti dell’anno per voi. Avete studiato cosa è successo, oggi però vediamo che ci sono ancora tante guerre: allora probabilmente noi adulti non siamo stati capaci di fare quello che cerchiamo di insegnarvi, abbiamo fallito visto che nel mondo ci sono ancora capi di stato che preferiscono la guerra alla pace, i morti ai vivi. Ho un sogno: spero che voi possiate cambiare il mondo in positivo, se seguite l’esempio degli insegnanti e dei genitori sono certo che saprete fare quello che noi non siamo stati in grado di fare. Vi voglio bene ragazzi e ragazze, noi confidiamo in voi!”.

La deposizione della corona al Monumento alla Resistenza e alla Deportazione

Con l’obiettivo dichiarato di “non dimenticare“, i ragazzi dopo il corteo per le strade della città sono stati accolti davanti al monumento alla Resistenza e alla Deportazione anche dalla vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli e dall’assessore alle politiche educative Daniela Cinzia Cerana, oltre che dagli assessori Salvatore Loschiavo, Maurizio Artusa e Mario Cislaghi e dai consiglieri comunali Simone Orsi e Santo Cascio, che sono stati coinvolti nel lancio delle farfalle e nella catena della memoria formata dai ragazzi al termine della cerimonia istituzionale. Ieri mattina , 25 gennaio, un’altra scuola, stavolta superiore – l’Acof Olga Fiorini-Pantani – aveva onorato la Memoria con una performance artistica al Giardino della Riconoscenza di villa Tovaglieri. Altri 2000 ragazzi invece hanno assistito alle due repliche dello spettacolo dei Viandanti Teatranti “Il rogo dei libri” al teatro Manzoni.

La marcia Antifascista

Il corteo del Comitato Antifascista – con ADL, Bicipace, CGIL Varese, Il Quadrifoglio, Rete Antifascista Altomilanese e RSU Comerio – ha attraversato il quartiere di San Michele e il centro città, nell’ora dell’aperitivo, dietro ai due striscioni “Olocausti” e “Due popoli due Stati”, con lo sguardo alla guerra in corso a Gaza. Una quarantina le presenze, tanto che il portavoce degli organizzatori, Elis Ferracini, non ha nascosto «un po’ sconforto, percepito» durante la marcia per via dell’esigua partecipazione in un’occasione così importante. «Si parte da dove si è, da quanti si è e dalla coscienza di dove si è, e da qui bisogna partire e continuare – le parole di Ferracini che cita Rodari – quel che va fatto, va fatto sempre, senza perdere la speranza. E con la forza della ragione che abbiamo». Di fronte al Tempio Civico, che gli organizzatori hanno chiesto invano rimanesse aperto, si sono susseguite riflessioni sulle guerre (come «l’olocausto a Gaza», denunciato da Patrizia Sannoner dell’associazione Il Quadrifoglio) e sulla memoria. Che oscillano tra la preoccupazione per «l’indifferenza» dilagante e l’«ottimismo» rispetto ai ragazzi che nelle scuole recepiscono il valore della memoria, sottolineato dai rappresentanti delle sezioni ANPI di Fagnano e di Castellanza (mentre quella di Busto Arsizio non ha aderito all’iniziativa).

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