Giunta Fontana-bis, salgono le quotazioni dei due varesini Cosentino e Cattaneo

Da sinistra: Giacomo Cosentino, Attilio Fontana e Raffaele Cattaneo

MILANO – Salgono le quotazioni di due varesini in corsa per la nuova giunta regionale di Attilio Fontana: il nome di Giacomo Cosentino, in rappresentanza di Lombardia Ideale, viene dato ormai quasi per certo, mentre per Raffaele Cattaneo, in quota Noi Moderati – tornato in auge con il raffreddarsi dell’ipotesi Vittorio Sgarbi alla Cultura – resta da capire se farà ancora l’assessore o piuttosto il sottosegretario. Sono gli ultimi rumors che filtrano dalle trattative in corso nel centrodestra per la nuova squadra di governo di Palazzo Lombardia.

I conti che non tornano

Ieri, 27 febbraio, è slittato il vertice di coalizione che era in programma a Milano: si terrà giovedì 2 marzo. Intanto i partiti iniziano a fare i conti con il manuale Cencelli. Fratelli d’Italia gradirebbe sette assessori, la Lega punta ad averne cinque, Forza Italia ne chiede tre, Lombardia Ideale ne vorrebbe due (incluso Bertolaso in quota Fontana) e Noi Moderati uno. Il totale però fa 18, ed è un bel problema perché Fontana ha a disposizione solo 16 poltrone da assessore da distribuire, più 4 da sottosegretario. Chi rinuncerà a qualcosa? Forza Italia e Noi Moderati sono i principali indiziati. Ma è il primo dilemma da risolvere al tavolo politico.

Cosentino per Lombardia Ideale

L’altro, ed è il nodo da cui tutto il resto discende, è l’assessorato al welfare: ma sembra ormai sempre più probabile la riconferma di Guido Bertolaso, fortemente sponsorizzata dallo stesso governatore rieletto. Nelle intenzioni di Fontana, l’ex capo della Protezione Civile non sarebbe da attribuire a nessuna lista: anche perché il nome su cui punta Lombardia Ideale è il varesino Giacomo Cosentino, premiato per la rielezione (se farà l’assessore, prenderà il suo posto in consiglio il sindaco di Viggiù Emanuela Quintiglio) e per il successo della civica del presidente.

Sgarbi si chiama fuori

Sta tramontando l’ipotesi di Sgarbi assessore alla cultura. «Resto consigliere regionale» ha dichiarato lo stesso critico d’arte nei giorni scorsi. Non senza polemica: «Avrei valutato l’opportunità, ma capisco che la cultura non è al centro dei pensieri della coalizione che ha sostenuto Fontana». Per Noi Moderati il nome su cui puntare rimane il varesino Raffaele Cattaneo. Resta solo da capire se all’alleato più debole della coalizione (un solo consigliere eletto, Sgarbi) verrà concesso un posto in giunta oppure, come già per Maurizio Lupi al governo nazionale, solo uno strapuntino da sottosegretario. Per la cultura, invece, più che Stefano Bruno Galli (candidato e non eletto con la Lega) potrebbe rientrare in gioco Stefano Zecchi, che era in lista con Fratelli d’Italia.

I “Fratelli” in corsa

In caso di sempre più probabile rinuncia alla guida della sanità, Fratelli d’Italia si “accontenterà” di mettere le mani sulle deleghe pesanti al bilancio (Marco Alparone in pole position), alle infrastrutture e all’agricoltura (pronti Barbara Mazzali o Marcello Ventura), oltre alla vicepresidenza di Regione per Romano La Russa (con la delega alla sicurezza) e alla presidenza del consiglio (il favorito è Franco Lucente). Si gioca qualche chance anche l’ex sindaco di Turbigo Christian Garavaglia, il più votato in provincia di Milano, non da escludere ma meno probabile, per una questione di equilibri territoriali, la gallaratese Francesca Caruso, la cui promozione peraltro aprirebbe le porte del Pirellone per Luigi Zocchi, sponsorizzato dalla “corrente” di Mario Mantovani.

Le caselle di Lega e Forza Italia

Per la Lega riconferma scontata per Guido Guidesi (sviluppo economico) e Massimo Sertori (montagna), probabile per Elena Lucchini (disabilità), mentre Claudia Terzi potrebbe traslocare all’ambiente e Davide Caparini all’autonomia (magari come sottosegretario), con Mister Preferenza Alessandro Fermi, presidente del consiglio uscente, che potrebbe spuntare un posto in giunta. Forza Italia invece non ci sta ad accontentarsi di solo due assessorati: in pole Simona Tironi e Fabrizio Figini, mentre per un discorso di territorialità (Milano sarebbe già ben rappresentata) scendono le quotazioni di Gianluca Comazzi. Ma la partita è appena iniziata. Giovedì 2 marzo il vertice del centrodestra inizierà a dire qualcosa di più.

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