«Grave carenza dell’organico» di polizia in provincia di Varese. Il Sap scrive a Molteni

Malpensa passeggeri aggressivi cub polizia

VARESE – Una «grave carenza di organico» nelle forze di polizia sul territorio della provincia di Varese, che sta causando «numerose criticità». Una dimostrazione per tutte: quanto successo lo scorso 20 marzo a Malpensa con il blitz degli anarchici sulla pista dell’aeroporto.

La denuncia è del sindacato di polizia Sap, che ha scritto al sottosegretario del ministero dell’Interno Nicola Molteni una lettera accorata in cui lamenta l’aggravio di compiti con l’aumentare dei passeggeri nello scalo, anche in seguito alla riapertura del Terminal 2, senza che a questo siano corrisposti rinforzi. Risultato: oggi in aeroporto gira una sola pattuglia. Ma non basta.

«Più servizi e meno personale sul territorio»

Sulle difficoltà operative quotidiane, con una “coperta” che appare sempre più corta, pesano a detta del Sindacato Autonomo di Polizia anche l’istituzione della sala operativa unica, che ha portato alla dismissione di quelle dei due commissariati di Busto Arsizio e di Gallarate, l’“emergenza passaporti” oltre alle nuove procedure d’urgenza introdotte dal governo contro la violenza di genere.

«Tutto ciò – osserva il segretario provinciale Cristian Sternativo – sta creando malcontento fra i poliziotti che, per garantire i servizi richiesti, devono sovente limitare le esigenze della loro sfera privata, ritrovandosi spesso a vedere stravolta la propria turnazione o a rinunciare a delle giornate di riposo. Altra conseguenza è il demansionamento di alcune figure». Da qui l’appello a Molteni «per un suo autorevole interessamento in occasione delle prossime assegnazioni di personale».

Di seguito, il testo completo della lettera.

Egregio Onorevole,

questa O.S. [organizzazione sindacale], a seguito delle numerose criticità che si stanno palesando per la carenza di organico, con la presente chiede il suo autorevole interessamento anche in previsione delle prossime assegnazioni.

Uno degli ultimi episodi che ha coinvolto la provincia di Varese è stato quello in cui un gruppo di anarchici ha preso di mira lo scalo aeroportuale di Malpensa accedendo, da un’uscita di sicurezza, all’area di manovra degli aeromobili, con l’intento di bloccare il volo in partenza per Casablanca su cui credevano fosse imbarcato un cittadino extracomunitario compagno colpito da un provvedimento di espulsione.

L’aeroporto di Malpensa, dopo il “periodo Covid”, sta registrando un costante aumento del flusso di passeggeri anche a causa di una progressiva aggiunta di nuove rotte. Alcune di queste nuove destinazioni aeroportuali hanno comportato l’esigenza di assegnare un maggior numero di personale nei varchi dedicati al controllo dei passaporti, per evitare le lunghe code sulle linee di frontiera e scongiurare problemi di ordine e sicurezza pubblica.

Tale circostanza ha giocoforza diminuito il numero di pattuglie destinate alla sicurezza e più precisamente il controllo dei saloni, una volta assicurato da due/tre pattuglie, ad oggi è garantito da un’unica pattuglia. Quanto sopra, inoltre, è stato ancora di più aggravato dalla ripresa dell’operatività del “Terminal 2”.

Il peso della sala operativa unica

La situazione non è diversa negli altri uffici della provincia: la Questura, ad esempio, ove per assecondare ed attuare le molteplici direttive ministeriali, si è dovuto rimodulare l’impiego del personale senza, tuttavia, realizzare economie, in termini di risorse umane, da impiegare in settori maggiormente sensibili.

La sala operativa unica, che ha portato alla dismissione delle sale operative dei due Commissariati di P.S. di Busto Arsizio e di Gallarate, non ha permesso di recuperare del personale da utilizzare nel controllo del territorio poiché a questi Uffici deve essere garantito il presidio, ma ha richiesto un maggior numero di personale da utilizzare nella sala operativa della Questura che attualmente deve farsi carico di tutte le incombenze che prima venivano smistate dalle sale operative dei Commissariati della provincia.

Inoltre, la vigilanza sull’arco delle 24 ore della Prefettura, che dista meno di cento metri dalla Questura, ha comportato l’impiego di ulteriore personale da destinare a tale compito. In più, la nota emergenza relativa al rilascio dei passaporti ha richiesto inevitabilmente l’aumento dell’organico dell’ufficio amministrativo di ulteriori tre unità.

Poche pattuglie, a scapito della sicurezza

La concomitanza temporale nell’attuazione di tali direttive superiori ha causato la contrazione del personale impiegato nel controllo del territorio, facendo diminuire le pattuglie presenti in strada con conseguente perdita di sicurezza per la cittadinanza.

Nei Commissariati il numero degli operatori in servizio continua a diminuire, anche in previsione dell’entrata in vigore dell’atto ordinativo unico che stabilisce una forza effettiva più esigua rispetto a quella attuale su territori molto vasti, fortemente urbanizzati, con un tessuto industriale economico davvero fiorente ma anche attrattivo per qualunque forma di criminalità organizzata.

Tutte queste situazioni vengono ulteriormente aggravate dalle recenti novelle normative introdotte dal D.L. “Roccella” vagliato per contrastare la violenza di genere: la richiesta di una maggiore rapidità per esperire gli accertamenti di legge, nei fatti ha congestionato gli uffici preposti che ovviamente necessitano di un maggior numero di operatori.

Quanto enunciato, come già evidenziato, sta comportando un minore presidio del territorio da parte delle FF.OO. e in particolare della Polizia di Stato; tale arretramento genera le condizioni per una minore sicurezza degli operatori poiché, essendoci meno equipaggi sul territorio, gli interventi vengono eseguiti quasi sempre senza l’ausilio di altre pattuglie e quindi in netta minoranza numerica.

Tutto ciò sta creando malcontento fra i poliziotti che, per garantire i servizi richiesti, devono sovente limitare le esigenze della loro sfera privata, ritrovandosi spesso a vedere stravolta la propria turnazione o a rinunciare a delle giornate di riposo. Altra conseguenza di quanto detto è il demansionamento di alcune figure tipo quella dell’Ispettore, ruolo che dovrebbe avere un profilo investigativo e di coordinamento, e che di contro si ritrova a fare l’operatore della sala operativa, compito svolto solitamente dai ruoli basilari.

Ripristinare serenità e controlli

Per quanto sopra esposto, Le indirizziamo la presente per un Suo autorevole interessamento in occasione delle prossime assegnazioni di personale, finalizzato a garantire un adeguato controllo del territorio, ma anche il raggiungimento di una giusta serenità lavorativa, basilare per lo svolgimento di questa delicata professione.

Certi della Sua provata sensibilità alle questioni sinteticamente su rappresentate e disponibili ad eventuali ed ulteriori chiarimenti in ordine alle argomentazioni fornite cogliamo l’occasione per porgerLe distinti saluti.

Il Segretario Provinciale Cristian STERNATIVO

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