Guttuso torna in mostra a Varese: al Castello di Masnago l’Archivio Marcobi

VARESE – Lo scorso gennaio veniva donato al Comune di Varese l’archivio di Amilcare Marcobi, detto Nino, che fu amico e uomo di fiducia di Renato Guttuso. Un fondo costituito da documenti, scritti e fotografie, che verrà valorizzato con una mostra che si svolgerà al Castello di Masnago, con l’obiettivo di far conoscere ulteriori aspetti dell’artista siciliano. Palazzo Estense con una delibera di giunta ha dato il suo ok all’esposizione, che prenderà il via il prossimo 13 maggio.

Mostra al Castello

Varese torna così ad ospitare una mostra dedicata al maestro di Bagheria dopo quella del 2019 che aveva attirato migliaia di visitatori. Sarà questa volta il Castello di Masnago a fare da sfondo all’esposizione, a cui l’amministrazione comunale ha dato il suo ok con una delibera di giunta. “I tempi della pittura. Cronografia di opere di Guttuso dipinte a Velate: l’archivio di Nino Marcobi” è il titolo della mostra che sarà visitabile dal 13 maggio al 23 ottobre 2022. L’organizzazione è a cura di Fabio Carapezza Guttuso e Serena Contini, in collaborazione con gli Archivi Guttuso e la Fondazione Pellin.

L’archivio

L’archivio di Nino Marcobi, donato dai suoi eredi, è composto da materiali documentari e fotografici inediti che permettono di conoscere l’attività professionale e relazionale di Guttuso attraverso testimonianze dirette dei lunghi periodi trascorsi a Varese. Grazie ai “diari di bordo” di Marcobi è possibile ricostruire l’ideazione e la realizzazione di alcuni quadri dipinti a Velate. Particolarmente importante il materiale sulla “Vucciria”, uno dei più famosi telieri di Guttuso datato 1974, che celebra la sua Palermo ma fu realizzato a Velate. Attraverso centinaia di fotografie è possibile ricostruire le singole fasi complesse e articolate della realizzazione dell’opera e i relativi bozzetti.

Il percorso di visita

Ad illustrare il progetto della mostra è la curatrice Serena Contini. «Per valorizzare e inquadrare al meglio la donazione e per renderla fruibile al pubblico è stato elaborato un percorso che, con continui rimandi, mette in relazione ogni singolo e differente materiale donato con altri dipinti, provenienti da collezioni private e dalla Fondazione Pellin». Il percorso si snoda lungo le sale del castello con 17 oli, incisioni e acqueforti colorate di grande impatto, materiale fotografico e documentario inedito. La mostra si apre con il dipinto di Nino Marcobi, ritratto alla finestra di casa Guttuso, eseguito dal pittore nel 1970. Una prima sala è dedicata a Guttuso a Velate attraverso otto dipinti ad olio che raccontano il suo amore per il territorio varesino. La mostra presenta ben tre dipinti in cui Marcobi compare fra i protagonisti, che identificano momenti della vita di Guttuso a Velate. Si tratta di “I giocatori di scopone”, “Van Gogh porta l’orecchio tagliato al bordello di Arles” e “Spes contra Spem”.

Le altre sezioni

Un’altra sezione della mostra intitolata “L’universo femminile”, è dedicata alla figura delle donne, uno dei soggetti tra i più apprezzati dal pittore. Una sezione riguarda l’impegno civile e politico di Guttuso, che si oppose al regime nazifascista. Il tema della contestazione giovanile viene invece affrontato attraverso una serie di incisioni colorate. L’ultima sala è dedicata a un celebre capolavoro, presente anche nei manuali di storia dell’arte: “Vucciria”. La mostra sarà corredata da un catalogo e sono in previsione eventi collaterali.