Farioli: «Pace è costruire il futuro». Busto ricorda Hiroshima 74 anni dopo la bomba

hiroshima tempio civico farioli

BUSTO ARSIZIO – «È il decimo anno consecutivo in cui si svolge questa commemorazione al Tempio civico, luogo d’incontro sia di valori religiosi che civili che, per volontà di Angioletto Castiglioni, è diventato un centro di educazione permanente alla pace», ha esordito Gigi Farioli, assessore di Busto Arsizio. Oggi, martedì 6 agosto, nel luogo che la città ha dedicato al ricordo dei Caduti, in occasione del settantaquattresimo anniversario del lancio della bomba atomica su Hiroshima, sono state commemorate le vittime della tragedia che colpì anche Nagasaki. La cerimonia si è svolta alla presenza dei vertici di Jci Fabio Crespi e Chiara Milani, di Sergio Ferrario, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra e di una rappresentanza del gruppo degli alpini.

Le linee guida della memoria

«Con 250mila morti, quasi tutti civili, e completamente rasa al suolo per 11mila chilometri quadrati, Hiroshima porta ancora oggi segni evidenti di ciò che è avvenuto», ha detto Crespi, attuale presidente di Jci. «Nel suo cuore è stato costruito un memoriale della pace, perché le generazioni future non dimentichino e sappiano imparare dal passato».
Come ha aggiunto Farioli, «Quelo che è accaduto in Giappone ci invita a riflettere sulle sfide della contemporaneità, e in particolare la necessità che la pace non sia solo niente guerra, ma la possibilità per ciascuno di costruire il futuro che sogna, per sé e per la propria comunità. Dopo settantaquattro anni la memoria non si coniuga al passato remoto ma al presente, e anche al futuro semplice».

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La filosofia giapponese dell’omoyiari

L’assessore ha quindi invitato a osservare un minuto di silenzio: «La storia non deve essere una mera conseguenza di fatti, bisogna trarne insegnamento. Perché la libertà non sia solo assenza di schiavitù ma la possibilità di essere protagonisti del nostro futuro. Non essendo soltanto tristi per gli effetti diretti e indiretti delle bombe, ma crescendo giovani responsabili». Milani ha ricordato la genesi della commemorazione, in seguito alla visita nel 2008 di Kentaro Harada, vicepresidente internazionale di Jci che insegnò l’omoyiari, filosofia giapponese incentrata sul mettersi nei panni dell’altro, nonché gli sforzi in tal senso di Angioletto Castiglioni e Rosella Formenti: «Portarono nel 2011, sotto l’amministrazione Farioli, all’adesione della città al network “Sindaci per la pace”. La proposta incontrò l’approvazione dell’intero consiglio comunale: quando in scelte come questa la politica ragiona all’unanimità la sua p minuscola coincide con quella maiuscola della pace».

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