Il Banco alimentare lancia la Colletta 2020: sono 71 i supermercati coinvolti

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VARESE – «Cambia la forma, non la sostanza». Con questa parola d’ordine è stata presentata la Colletta alimentare 2020, giornata nazionale di solidarietà organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare e giunta quest’anno alla 24esima edizione.

Le novità

Il primo grande cambiamento è che l’iniziativa non durerà un solo giorno – tradizionalmente l’ultimo sabato di novembre – ma si estenderà su oltre due settimane, da sabato prossimo all’8 dicembre. Il secondo è che non ci saranno né la marea gialla formata dalle migliaia di volontari, che da sempre contraddistingue la Colletta, né donazioni fisiche dirette di generi alimentari. A causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, infatti, nei supermercati si troverà una card da consegnare alla cassa, con tre codici a barre corrispondenti a tre diverse donazioni (2, 5 e 10 euro); importi che, regolarmente battuti nello scontrino, i singoli rivenditori convertiranno poi in alimenti da destinare al Banco.

Ripensare la solidarietà

«La Colletta c’è e questo è il messaggio più importante», ha affermato il presidente del Banco di solidarietà alimentare “Non solo pane” Andrea Benzoni, la cui associazione coordina a Varese e nell’alto Varesotto le attività per conto della Fondazione nazionale. «Il periodo che stiamo vivendo – le sue parole – ci ha costretti a ripensare alla forma di quello che è un vero e proprio gesto di popolo, ma che questo restasse non era scontato. Dico che è importante perché la pandemia ha aumentato i numeri delle persone in difficoltà: nella sola Varese i Servizi sociali ci hanno segnalato 89 ulteriori famiglie, per un totale di 260 persone che si sono aggiunte a quelle che già abitualmente seguiamo».

I supermercati coinvolti

Settantuno i supermercati seguiti dai volontari di “Non solo pane”, undici dei quali nel capoluogo. Un elenco in costante evoluzione, ma sempre aggiornato sul sito della Colletta nazionale (https://www.collettaalimentare.it/punti-vendita). La leggera flessione per quanto riguarda il territorio – lo scorso anno i punti vendita erano oltre novanta – si spiega con alcune difficoltà tecniche riscontrate dai piccoli rivenditori. «In ogni caso – ha proseguito Benzoni – tutti si sono impegnati a diventare “ambassador” della Colletta 2020, spiegando modalità e cambiamenti. Per chi non riuscisse ad andare al supermercato, poi, è sempre disponibile la possibilità di donazioni online sempre sul sito nazionale».

Una rete di associazioni

Accanto al Banco, come sempre, sono tante le realtà di volontariato varesine coinvolte: l’Associazione nazionale Alpini, l’Associazione nazionale Bersaglieri, la Croce rossa, l’Opera di San Vincenzo. «Dall’inizio dell’emergenza – ha affermato l’assessore ai Servizi sociali di Palazzo Estense Roberto Molinari – abbiamo rinsaldato ancora di più i rapporti in questa rete di aiuti. Diciamo che le varie iniziative messe in campo possono essere una sorta di vaccino anche verso la tristezza e l’insofferenza che la seconda fase della pandemia ha portato con sé. Piccoli gesti quotidiani e attività come quella che presentiamo oggi possono far rinascere la speranza di un cambiamento per il bene della nostra comunità. Varese ha sempre risposto positivamente a queste iniziative e sono convinto che sarà così di nuovo. Poi, in futuro, troveremo altre forme utili per rispondere al bisogno che c’è; basti pensare che da giugno sono arrivate in Comune circa 200 nuove richieste di aiuto da parte di persone toccate dalla pandemia nei più diversi modi».

Un’affermazione, quest’ultima, che fa presagire anche una possibile replica, post 8 dicembre, di quella “raccolta alimentare” continua che proprio Palazzo Estense e “Non solo pane” avevano promosso durante il primo lockdown. Questo perché, come spiegato dall’assessore Molinari, è concreto «il rischio di una terza ondata, che potrebbe verificarsi sul versante economico, più che dal punto di vista sanitario, quando verrà tolto il blocco ai licenziamenti».

La card

Tornando alla card della Colletta 2020, essa sarà riutilizzabile senza alcun limite: a ogni scansione del codice a barre, anche più volte nella stessa spesa nel caso di donazioni multiple, corrisponderà un’equivalente quantità di generi alimentari. «Abbiamo voluto con forza la possibilità di donazioni minime come quella da due euro – ha precisato Benzoni – perché tante volte ci è capitato di vedere persone povere, magari nostri stessi assistiti, che volevano partecipare donando anche solo un pacco di pasta. Allo stesso modo questa nuova modalità vuole essere per tutti, con l’invito ad allargare lo sguardo e provare a fare assieme una parte di cammino. È utile per chi riceve, può essere utile, come tante testimonianze raccolte negli scorsi anni ci hanno mostrato, anche per chi dona. Se abbiamo incertezze sul risultato di questa nuova modalità? Già nella prima ondata abbiamo visto diverse prove di solidarietà. Chiaro, quest’anno è chiamata in causa ancora di più la responsabilità personale di ciascuno di noi».

Oltre alle 89 famiglie segnalate dai Servizi sociali, il Banco “Non solo pane” ne segue costantemente altre 389, portando il totale quindi vicino a quota 500 per 25 tonnellate di generi alimentari distribuite ogni mese. Tra di esse vi è una divisione «pressoché identica», come spiegato da Benzoni, tra italiani e stranieri. «Tra i nuovi assistiti – ha concluso – figurano molti che facevano magari lavori saltuari, tutte opportunità che la pandemia ha drasticamente ridotto. Ultimo aspetto positivo: c’è chi entra e c’è chi esce, perché ci sono anche quei casi in cui il nostro supporto culmina con una ritrovata indipendenza da parte degli assistiti».

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